Regia di Emilio P. Miraglia vedi scheda film
Ricordo di aver visto questo film diversi anni fa su Rete 4, a notte fonda, incuriosito dal titolo suggestivo e altisonante. Si tratta di un giallo-thriller girato ed ambientato in Germania, con alcune scene quasi horror, che si rifà molto ad altri film "di genere" immediatamente precedenti, soprattutto alcune pellicole di Mario Bava come "Sei donne per l'assassino" e, naturalmente, anche i primi film di Dario Argento come "L'uccello dalle piume di cristallo". La trama è fin troppo fitta di situazioni e personaggi, a tratti risulta incoerente (lo stupro della Bouchet da parte di un giovane tossico che la ricattava, viene completamente accantonato a livello narrativo dopo la fine della scena in questione, generando un senso di confusione nello spettatore), ma non mancano efficaci colpi di scena disseminati lungo il filo del racconto che mantengono alta la suspense, tanto che il film non risulta quasi mai noioso. La regia di Emilio Miraglia è un pò discontinua, la sua messa in scena non possiede la raffinatezza e l'efficacia visiva dei migliori thriller italiani dell'epoca, ma ci sono comunque alcune sequenze che colpiscono nel segno, ad esempio la scena del reportage fotografico della Bouchet con i bei costumi di Mila Schon, oppure il finale con la stessa Bouchet intrappolata in un sotterraneo invaso dall'acqua e dai topi ha un buon risalto a livello spettacolare. Nel cast si nota una Barbara Bouchet al culmine della sua bellezza, che si sforza di risultare espressiva come attrice con risultati tutto sommato apprezzabili, un Pagliai piuttosto imbambolato rispetto alle sue prove teatrali, una Marina Malfatti adeguata al ruolo di una donna frustrata e infelice, un improbabile Marino Masé come ispettore della polizia tedesca. Decisamente riuscita, invece, la colonna sonora (forse l'apporto tecnico migliore) dovuta a Bruno Nicolai, con variazioni ossessive su un unico tema musicale, e l'ambientazione nella città tedesca di Wurzburg.
voto 6/10
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