Regia di Emilio P. Miraglia vedi scheda film
“La dama rossa uccide 7 volte” si rivela un thriller mascherato da horror con una sceneggiatura particolarmente intrigata tanto che risulta praticamente impossibile scoprire che si cela dietro gli omicidi, a tal fine Miraglia si limita a concedere un solo flebile indizio (che nn vi dico) allo spettatore x metterlo sulla strada giusta. Il lato orrorifico risulta una forzatura che attribuisce alla storia un alone inverosimile e incomprensibile che il finale, tra l’altro poco elettrizzante, riesce solo parzialmente a giustificare (sembra che la follia omicida dell’assassino, che agisce x un movente verosimile, sia esplosa a causa di forze occulte). Il lato positivo è xò che non si prende troppo in giro lo spettatore anche se lo si porta sempre a pensare che l’assassino sia colui che poi puntualmente viene ucciso.
Miraglia (voto: 6.5) dietro alla mdp mette impegno, ma manca quel tocco di classe che sarebbe stato capace di far fare un salto di qualità alla pellicola, inoltre, ma qui potrebbe esser colpa della censura operata dal circuito televisivo, non osa troppo nelle scene violente (ad ex avrebbe potuto meglio sfruttare la scena dello stupro della Bouchet che, invece, viene appena abbozzata). Dal punto di vista visivo le sequenze + belle sono quelle in cui la Bouchet fotografa le modelle, mentre l’assassino la spia da dietro una siepe. Altra pecca è quella di non esser stati capaci di trasmettere tensione allo spettatore, che seppure abbastanza coinvolto nell’intrigo se ne resta bello e tranquillo sulla poltrona tanto che la scena + inquietante è quella con i topi che escono in massa da un tubo dal quale fuoriesce acqua.
Per quanto concerne il capitolo interpretazioni non si segnalano prove eccezionali, ma cmq nemmeno mediocri. Un po’ sotto tono Marina Malfatti che ho visto meglio in altre opere. Bene la Bouchet anche se a corrente alternata.
Non convince la fotografia che non esalta affatto le atmosfere gotiche (siamo distanti anni luce dal grande Mario Bava), bruttini anche gli effetti speciali relativi ai pipistrelli che popolano gli scantinati del castello e che sembrano muoversi a intervalli regolari in un moto circolare (ma non avrebbero fatto meglio ad ometterli?). Carina la colonna sonora di Bruno Nicolai (voto: 7+), livello gore medio basso (almeno nella versione da me visionata: mani trafitte da un coltello, coltellate nell’addome, vittima trafitta dalla parte superiore di un cancello….), frequente ricorso alla nudità femminile. Vale la visione x gli amanti del genere, gli altri si concentrino su altri thriller made in Italy. Voto: 6.5
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