Regia di John Boorman vedi scheda film
Zed, emissario di Zardoz, riesce ad entrare nel Vortex, il mondo degli Eterni. La sua presenza muta le incrollabili certezze che pervadono gli abitanti immortali di questo pianeta.
Pellicola interessante che offre spunto per riflessioni collaterali sulla ricerca di dio e della perfezione, all'interno di un Paradiso che alla fine della conta non si rivela essere tale. Le ambientazioni funzionano, come anche i protagonisti, ma nella messa in scena c'è un po' di affanno per le scene più mistiche. Zed è un emissario di Zardoz che ha il ruolo di sterminatore di uomini ma presto si scoprirà che la sua ricerca della verità lo ha portato a scoprire molto altro, come ad esempio cosa si nasconda dietro il nome del suo dio che si rivelerà essere una sorta di acronimo. Nella terra degli Eterni la noia la fa da padrona, il sesso è stato bandito e la conoscenza ha raggiunto un livello asintotico (ma non perfetto); l'immissione di Zed, una sorta di cavernicolo ben strutturato fisicamente e dall'indomita presenza, cambierà gli equilibri di quel mondo, aprirà gli occhi agli Eterni sul tabernacolo, il totem che rappresenta la loro divinità. Farraginoso e pretenzioso, per alcuni versi ma riuscito e affascinante per altri, un film comunque da vedere che miscela la ricerca della divinità, in senso più spirituale e religioso, con il culto della natura, manifestato attraverso una sessualità prepotente e seminale, dunque necessaria.
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