Regia di John Boorman vedi scheda film
La prima metà degli anni Settanta fruttò nel cinema di fantascienza una fase utopistica ,che magari affrontava tematiche attuali da punti di vista molto relativi,o addirittura faziosi,ma che poneva interrogativi molto seri e capaci di generare riflessioni e discussioni piuttosto vive."Zardoz" è una sorta di favola violenta che presenta una tesi complessa su una società che per presunzione intende autocristallizzarsi in una "perfezione" che però non consente più nessuna evoluzione della specie:ci penserà il selvaggio Zed,agente sterminatore,a riportare il caos e far cadere le barriere costruite,per tornare a una vita reale.John Boorman cade in qualche pesantezza ,ma garantisce al film una certa potenza visionaria,ben venata da un sarcasmo quasi impercettibile.E il rude Sean Connery,ammirevole nel porre così in discussione e mettendoci molta autoironia,soprattutto se si considera che aveva interpretato l'ultimo Bond (prima di "Mai dire mai" ,ovviamente),solo due anni prima,è convincente nella sua funzione di autentico rivoluzionario.
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