Regia di Alberto Sordi vedi scheda film
La prima parte del film è bella. La seconda parte del film è noiosa. Si salva il finale, con la sequenza-shock del mattatoio e la commovente passeggiata finale di nonno e nipote, nella cui memoria e fantasia continuerà a vivere Nestore. Apologo animalista e a difesa della terza età, diretto con modestia da un Sordi sempre più sentimentale con l'avanzare degli anni. Purtroppo il resto del cast non è alla sua altezza. Purtroppo le idee, come si diceva, finiscono dopo tre quarti d'ora circa di pellicola. Però rimane una fiaba moderna piuttosto toccante, per quanto si possa notare decisamente che l'atto di accusa alla base del film è opera di una persona non più giovanissima e non più al passo con i tempi (gli stereotipi sulle giovani generazioni insensibili, sul mito del lusso e della ricchezza, sul traffico e sul caos della grande città sono, oltre che nulla di nuovo, piuttosto grossolani).
Un vetturino ed il suo cavallo sono giunti al giorno della pensione. Si ribellano: all'ospizio ed al macello non ci andranno. Ma la loro fuga è inutile: non esiste più un posto per loro.
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