Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Un tecnico del suono, che lavora in filmacci di serie Z, sta registrando rumori in un parco e assiste per caso a un incidente d’auto: il governatore, futuro candidato alla presidenza USA, perde la vita; la ragazza che viaggiava con lui si salva, ma è meglio non far sapere in giro che si trovava lì; e, a ben guardare, forse non è stato neanche un incidente... Incrocio fra Blow-up di Antonioni e La conversazione di Coppola, con un soggetto ispirato alla vera storia di Ted Kennedy e con reminiscenze di Perché un assassinio di Pakula: Travolta ha l’ostinazione di David Hemmings nel frugare oltre le immagini e i sensi di colpa di Gene Hackman, e fa una fine forse anche peggiore di quella toccata a Warren Beatty. In più c’è l’inconfondibile confezione depalmiana, già amabilmente manierata: split screen, carrellate circolari, ralenti e un voyeurismo esibito fin dalla prima scena, quella con la soggettiva di un omicida nel film dentro il film. Ed è proprio lì che si torna nell’amarissima conclusione, quando il tecnico del suono riesce finalmente a trovare l’urlo perfetto per doppiare un’attricetta incapace.
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