Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Brillante sin dai titoli di testa, "Blow out" è l' ennesima riprova, se ce ne fosse ancora bisogno, di che grande regista sia Brian De Palma. Un thriller dalla trama potenzialmente banale, nelle sue mani, diventa occasione per poter parlare di cinema e per poter giocare con esso attraverso percezioni e ricostruzioni sia visive che auditive. Jack (un giovane e prestante John Travolta) è un tecnico del suono che lavora perlopiù a piccole produzioni horror in balia di registi mediocri e di attricette scritturate solo per le tette. Una sera, assolutamente per caso mentre è intento ad ampliare il suo catalogo d' effetti sonori, assiste e registra un incidente nel quale perde la vita un uomo politico di spicco e si salva, invece, la sua giovane accompagnatrice. Assieme a quest' ultima e grazie alle sue registrazioni, il protagonista inizia a rendersi conto che il tutto potrebbe non essere accidentale e gradualmente si trova dapprima invischiato e poi vittima di una macchinazione subdola e spietata. Virtuoso nel girato, ineccepibile in ogni aspetto tecnico (inclusi montaggio e colonna sonora del mitico Donaggio), il regista esibisce anche qui virtuosismi quali inquadrature spezzate in due, contrapposizioni d' immagini, piani sequenza con movimenti ascensionali, carrelli vari ed una sequenza d' inseguimento verso il finale, fra riprese aeree e rallenty, che fa finire il cuore dritto in gola. E' poi appropriato e convincente tutto il cast, dal già citato Travolta alla svampita Nancy Allen con menzione particolare per il cattivissimo Lithgow ed il viscido Franz. Non bisogna però fermarsi all' aspetto esteriore della pellicola e fraintendere il tutto come un semplice esercizio di stile : tensione e ritmo crescente sono un marchio di fabbrica e De Palma mette elegantemente in scena una vicenda di complotti e corruzione che avvince ma coglie anche l' occasione per far riflettere su forza e potere delle immagini e dell' informazione in generale. Badate bene, trattasi di autore cinico, mai consolatorio tanto è vero che alla fine dell' odissea, al protagonista, rimane solo un grido da mettere nel prossimo film. Nient' altro.
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