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La signora Miniver

Regia di William Wyler vedi scheda film

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La recensione su La signora Miniver

di Antisistema
5 stelle

Ad un'analisi attenta, se negli anni 30' gli oscar preferivano consegnare i premi ai film super commerciali di successo, negli anni 40' (specie nella prima metà del decennio), le necessità della guerra hanno indotto anche il cinema a farsi forte promotore della propaganda bellica e La Signora Miniver (1942) di William Wyler è un perfetto esempio di tale genere. 

Sino ad allora, Wyler era un raffinato regista di adattamenti di testi importanti della letteratura o di opere teatrali, aventi ad oggetto introspezione psicologica dei personaggi immersi in un contesto sociale marcato e s'era guadagnato il rispetto della critica, del pubblico e di alcuni recensori europei dei Cahiers du Cinema; quest'ultimi innanzi a tale film come il sottoscritto, si sono rirovati spiazzati del tutto tanto che Andrè Bazin lo giudica come un passo falso ed io sinceramente sento di condividere tale opinione, anche se per il regista tale film era sicuramente sentito al momento della realizzazione. 

 

Greer Garson, Teresa Wright

La signora Miniver (1942): Greer Garson, Teresa Wright

 

Lo scopo di Wyler, era muovere le coscienze degli americani per spingerli ad entrare in guerra contro la Germania, come dichiarato dallo stesso regista ex-cittadino tedesco (ma proveniente da famiglia ebraica), confezionando un film che spingesse il governo americano a rompere la neutralità politica e scendere a fianco del Regno Unito contro i nazisti. 

La pellicola è una sorta i melodramma con inserita da commedia, ambientati su uno sfondo bellico, seppur il regista ambienti il tutto nel Regno Unito del 1939 e mostri il fronte interno in tempi di guerra, scegliendo di focalizzarsi sulla famiglia medio-borghese dei Miniver, in special modo sulla donna di casa, Kay Miniver (Greer Garson). 

Wyler, famoso per far emergere finemente le psicologie dei suoi personaggi, questa volta fallisce l'obiettivo, poichè tutti gli spunti messi in scena nei primi 30 minuti di film come le idee socialiste di Vincent Miniver (Richard Ney), sono appianati immediatamente, sia innanzi all'amore che il giovane prova per la giovane aristocratica Carol Beldon (Teresa Wright) e sia dallo scoppio della guerra. 

In effetti l'elemento bellico che poteva offrire argomento di conflitto psicologico, essendo indissolubilmente legato al conflitto in corso in Europa, è un elemento che danneggia l'opera poichè finisce con appianare tutte le idee politiche a favore del comune sforzo bellico.

 

Greer Garson, Henry Wilcoxon

La signora Miniver (1942): Greer Garson, Henry Wilcoxon

 

L'unità della comunità (che supererà le reciproche differenze di classe), è l'elemento che consentirà secondo il regista, di poter combattere e vincere tale guerra, contro la barbarie e la disumanità dei nazisti, impersonificati dal paracadutista disperso che oramai catturato e senza via di scampo, lancerà una forte invettiva contro Kay Miniver, dicendo che il Regno Unito farà la fine di Rotterdam (un massacro totale); sono quei pochi minuti l'elemento più interessante del film dove il regista giova sul posizionamento sia degli oggetti di scena (la pistola) e sia nel creare efficamente la tensione, facendo percepire l'orrore della guerra con le sole parole del tedesco, più di quanto gli riesca con i bombardamenti degli aerei nazisti. 

Di sicuro non giova alla pellicola la durata sopra le due ore, che finisce per far risultare prolissa ogni sequenza, poichè deve emergere chiaramente l'unità del popolo inglese contro il nemico a scapito di tutto il resto, come ad esempio la gara floreale, dove poteva essere un attimo di normalità che gli abitanti del villaggio vogliono concedersi in mezzo ai bombardamenti quotidiani ed inece diventa un intermezzo lungo e tedioso, che unito alla storia d'amore tra Vincent e Carol, finsice con l'affossare il film e farlo diventare una semi-papponata. In tutto questo anche Wyler alla regia risulta essere pigro, con delle sequenze realizzate anche maluccio come l'attacco finale degli erei tedeschi contro il villaggio e la mitragliata alla macchina. 

 

Henry Travers, May Whitty

La signora Miniver (1942): Henry Travers, May Whitty

 

Non è un film bruttissimo nè così becero nella propaganda, il difetto principale risulta essere però in una sceneggiatura schematica e nel fatto che il tempo con tale opera è stato molto inclemente (risente dello spirito con cui è stato concepito), tanto che ad eccezione della sequenza con il tedesco, vale la pena vederlo solo per via degli attori e della loro recitazione (in questo Wyler non ha perso il tocco), con una Greer Garson (premiata con l'oscar) magnifica che regge tutto il film sulle spalle, risultando la catalizzatrice del messaggio del regista. Più sottotono la dolce Teresa Wright (vincitrice dell'oscar come miglior attrice non protagonista), forse un pò troppo leziosa e dolciastra in taluni punti, mostrando un passo indietro rispetto a Piccole Volpi (1941), ma avrà modo di riscattarsi nei film L'Ombra del Dubbio (1943) e I Migliori Anni della Nostra Vita (1946). 

Incassi molto buoni e varie nomination agli oscar, con 6 vittorie, tra cui miglior fotografia (ma sinceramente da ignorante preferivo Greg Tolland nettamente come DOP di Wyler), regia e film, anche se alla luce del mio giudizio immeritati, ma avranno deciso di premiare il regista che veniva da varie sconfitte di fila con capolavori come Ombre Malesi e Piccole Volpi. Wyler prenderà una pausa dopo il film andando nell'esercito USA e si riscatterà girando il capolavoro I Migliori anni della Nostra Vita (1946) e sentendo interviste successive, pare che avendo vissuto l'esperienza dei campi di battaglia, abbia considerato tale film troppo "light" e "soft" nel rappresentare la sofferenze della guerra (fatto in tempo di pace, i risultati sarebbero stati differenti), come a voler dire che non lo considerasse poi un film riuscito ed in effetti sino ad ora, risulta essere il suo peggior film che abbia visto. 

 

 

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