Regia di Carlos Saura vedi scheda film
Pessimo servizio fornito dallo spagnolo Saura all'omonimo racconto di Giorgio Scerbanenco da cui Enzo Monteleone e lo stesso regista hanno tratto lo script del film: con alcune varianti rispetto alla pagina (il personaggio del giornalista Marcos, Antonio Banderas, inventato ex novo) e trasferendo la narrazione dalla provincia lombarda a Madrid e Barcellona, vengono narrate le vicende drammatiche di Ana (Francesca Neri), acrobata di un circo, in cui si esibisce con un funambolico numero di tiro a segno in sella ad un cavallo, che, violentata da tre giovani meccanici che avevano approfittato dell'assenza del suo amante Marcos, si arma di fucile e parte alla loro ricerca con lo scopo di vendicarsi. Nonostante il mestiere indiscusso del suo autore, il film è profondamente irrisolto, sia sul registro stilistico, in bilico tra realismo e compiacimento drammaturgico (la sequenza dello stupro), sia nella messinscena troppo superficiale (con dialoghi poco curati, personaggi di scarso spessore e vistose concessioni all'estetica dell'eccesso). Non tutto è da disprezzare, comunque, anche perchè la mano di Saura regge con fermezza e notevole vigore la tensione del drammatico finale, perchè si avvale di un'interprete in forma strepitosa che riesce, nonostante tutto, a dare un minimo di credibilità al suo personaggio, e perchè regala, nella colonna sonora di Alberto Iglesias, la struggente Sinnò me moro, cantata da Alida Chelli, che Pietro Germi e Carlo Rustichelli composero per Un maledetto imbroglio. Ma, per il resto, uno spettacolo deludente e, tutto sommato, inutile.
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