Regia di Franco Giraldi vedi scheda film
Far West. Il feroce bandito McCord decide di mollare tutto e approfittare di un'amnistia per diventare un uomo onesto, cancellando così la taglia sulla sua testa. Ma sono in molti a non digerire la cosa e a dargli la caccia, preferendo pensare a McCord come un ottimo guadagno.
Quarto e ultimo spaghetti western diretto da Franco Giraldi nella fase iniziale della sua carriera; forse il più debole in assoluto. Un minuto per pregare, un istante per morire soffre in maniera evidente le ingenuità di una sceneggiatura - Louis Garfinkle, Ugo Liberatore, Albert Band - perfino più risicata della media del filone (già di suo non eccellente in quanto a fantasia, verosimiglianza, logica), nella quale si vorrebbe creare un protagonista cattivo, ma simpatico e invece si ottiene solo un personaggio apparentemente bipolare, la cui acerbità è accentuata dall'interpretazione mediocre di Alex Cord. Inoltre è deleterio per il film il buffo tentativo di psicologizzare in modo massiccio lo stesso protagonista, con superflui flashback risalenti alla sua infanzia e una sottotrama perbenista che lancia un chiaro messaggio di contrarietà all'uso di alcol (sebbene McCord non venga effettivamente dipinto come un beone, il che lascia doppiamente perplessi). Nel cast anche Mario Brega, Arthur Kennedy, Robert Ryan e, in due ruoli appena abbozzati, che avrebbero meritato (o sembravano meritarli) migliori sviluppi e invece vengono falciati via entro breve dalla storia, la bella Nicoletta Machiavelli e l'ottimo Giampiero Albertini. 2/10.
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