Regia di Joel Coen vedi scheda film
Non conosco in maniera approfondita il cinema dei Coen per poter paragonare questo film al resto della loro produzione; questo "Miller's crossing" mi ha attirato soprattutto perchè avevo letto che si trattava di uno dei migliori esempi di gangster film degli anni Novanta. L'aspetto più interessante è quello di una padronanza stilistica già notevole se si considera che è soltanto il loro terzo film, con invenzioni di regia sorprendenti che garantiscono un'ottima resa a livello visivo e citazioni da altri film che non appaiono mai superfue, e con un registro narrativo piuttosto ampio che passa efficacemente dai toni più truci a quelli di carattere grottesco. Tuttavia, ho trovato la trama un pò troppo complicata e labirintica nel suo svolgimento (forse i Coen volevano omaggiare "Il grande sonno" di Hawks?), e anche le motivazioni dei personaggi non mi sono sempre risultate chiarissime: è un peccato, perchè mi è sembrato che lo sfoggio di bravura che si ritrova così spesso nelle immagini non fosse adeguatamente bilanciato da una vicenda altrettanto cinvolgente. Nel cast primeggia Gabriel Byrne, qui finalmente ben utilizzato accanto a una giovane Marcia Gay Harden e ad un invecchiato ma sempre bravo Albert Finney.
voto 8/10
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