Regia di Joel Coen vedi scheda film
Durante il proibizionismo, un boss irlandese si scontra con uno italiano per proteggere il fratello della sua amante; un suo uomo di fiducia, anche lui innamorato della donna, conduce uno spericolato doppio gioco per poterlo aiutare. Rivisitazione filologica dei classici meccanismi dei film di gangster: per me resta il miglior risultato dei Coen sul versante drammatico, insieme a Fargo. La trama è contorta come nei vecchi noir, ma l’organismo narrativo è esemplarmente lineare, procede per accumulo di luoghi comuni ben riconoscibili (irruzioni della polizia, sparatorie, agguati, regolamenti di conti) e viene condito da un divertito cinismo che è il marchio di fabbrica degli autori (il sindaco e il capo della polizia passano dall’uno all’altro boss e sanno benissimo di non contare nulla). Ottimo Gabriel Byrne, novello Bogart per il senso morale e per l’aria stropicciata.
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