Regia di Chuck Russell vedi scheda film
La vita scorre tranquilla, nel paesotto di Arborville, località montana statunitense. I giovani passano il tempo tra scuola, sport ed approcci sentimentali, gli adulti si preparano alla stagione sciistica, prossima all'arrivo, le forze dell'ordine pattugliano sonnacchiosamente le strade cittadine. La routine è sconvolta dallo schianto di un meteorite in un bosco ai margini del centro abitato, dal quale fuoriesce un liquido denso ed appiccicoso. L'informe materia si dimostra animata e terribilmente pericolosa; uno dietro l'altro "risucchia" in sè alcuni abitanti della cittadina, sviluppandosi esponenzialmente. E' un'invasione aliena ? Alcuni elementi corroborano questa ipotesi, ma lo stranamente rapido sopraggiungere di scienziati e militari in tute anticontaminazione ed assetto da guerra apre ad altre possibilità. Chuck Russel, già noto per la regià del terzo episodio della serie dedicata a Nightamre, dirige un fanta-horror di gradevole visione, dal ritmo sostenuto e non privo di elementi di critica sociale. Il nemico degli abitanti di Arborville, preoccupati esclusivamente di ciò che si verifica all'interno e d'intorno la loro cittadina, non giunge dalle profondità del cosmo, bensì dal suolo patrio. Nasce a causa di un esperimeno bellico sfuggito al controllo governativo. Coloro che hanno causato l'evento non solo tentano di evitare l'assunzione delle proprie responsabilità, nascondendo quanto si è verificato, ma anche attuanto un rimedio peggiore del male. Pur di eliminare la massa senziente, il suo creatore non ha esitazioni : sceglie di sacrificare tutti gli abitanti della cittadina. I militari ai suoi ordini non hanno remore, ma non tutti, nella pacifica ed ignara comunità di Arborville, sono disposti a lasciarsi manovrare. Il giovanissimo Brian Flagg, scaltro, riottoso, un "poco di buono" per i concittadini, si oppone, facendo le scelte migliori. La diffidenza verso la "Arborville bene" e verso le forze dell'ordine cittadine, dalle quali non ha avuto che scherno, maltrattamenti, scarsa considerazione, è la stessa che lo spinge a dubitare della bontà dell'operato dei militari che raggiungono la località montana. Insieme alla bella Meg, il ragazzo, scoperto il punto debole del blob, riesce, a rischio della propria vita, a sconfiggerlo. Ma il pericolo non cessa; è un uomo di fede, infine, ad avere in mano le sorti del mondo, nella forma di un frammento di blob ancora vivo custodito in un barattolo di vetro, e lo stato di delirio religioso nel quale egli è precipitato, non fa ben sperare. Brian è interpretato da Kevin Dillon; giacca di pelle, capelli lunghi, sguardo di sfida, una predilezione per il motocross, lo rendono, esteriormente, il ribelle perfetto. Tuttavia, le azioni che egli compie durante il racconto, consentono di classificarlo in maniera diversa. E' semplicemente una persona "fuori dal coro", disinteressato alle convenzioni ed alle connesse ipocrisie; ragiona di fino, e non è ne' egoista ne' pavido. L'accompagna Meg Penny (Shawnee Smith), affascinante e volitiva cheerleader. L'antagonista principale è il blob, informe massa gelatinosa, appiccicosa, corrosiva, assorbente, animata da istinti basilari; nutrirsi, riprodursi, a danno degli esseri viventi nei pressi. Convincenti le animazioni, le quali offronto brividi e qualche scena raccapricciante. Per qualche istante, a seguito dell'aggressione, le vittime del blob danno segni di vita. Non è chiaro se siano vive e senzienti; mentalmente controllate dalla creatura; semplici simulacri ormai privi d'anima ... e d'organi interni. L'ambientazione è la tipica cittadina di provincia statunitense. Il contesto sociale non è scelto a caso. Offre molti spunti di riflessione al regista, il quale ne pone in evidenza i connotati negativi; egoismo, ignavia, cura delle apparenze. E la critica non si ferma qui. Oltre a quanto rilevato circa l'oscuro ruolo di scienziati e militari, di certo autonomi nei mezzi, ma non nei fini, promossi dal governo, colpiscono le sequenze dedicate alla struttura sanitaria. Nel tranquillo pronto soccorso locale giunge una persona investita e ferita. L'urgenza è evidente; il personale medico s'interessa primariamente circa la "solvibilità" del cliente-paziente, solo successivamente di quanto gli è capitato. "Blob - Il Fluido Che Uccide" è un titolo probabilmente maltradotto. "The Blob", è la "macchia" che insudicia una società, ben diversa da come i gentili e laboriosi cittadini di Arborville la immaginano e la vivono. Un film da riscoprire.
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