Regia di Tod Browning vedi scheda film
Dette il "la" a produzioni di livello delle maggiori case di produzione, visto che poi il genere horror esplose anche come accoglienza del pubblico con il quasi contemporaneo "Frankenstein":sospeso tra due acclamati capi d'opera quali "Lo sconosciuto" con Lon Chaney e "Freaks", lancinante fiaba horror di sconvolgente profondità e spessore tragico, l'adattamento del "Dracula" stokeriano creò il mito di Bela Lugosi, l'attore ungherese che già sulle scene teatrali aveva impersonato il Principe della Notte e ne entrò così tanto nei panni da impazzirne. Annunciato e concluso da "Il lago dei cigni" di Chaicovskji, l'horror parte nella narrazione dal viaggio di Renfield, collega di Harker e servo del conte Dracula poi, per successivamente portare l'azione a Londra e qui concluderla, come nel testo originale accade. Benchè ne emerga il carattere marcato di film importante, è curiosa la scelta molto ellittica della sceneggiatura di raccontare in modo poco fluido e quasi a singhiozzo, come in un procedere onirico, e l'interpretazione di Lugosi, per quanto leggendaria, mostra sì il carisma dell'interprete, ma anche la scarsa duttilità dello stesso, dalle pose marcatamente teatrali a quelle meno accentuate del cinema. Di Browning c'è l'intera parte nel castello in Transilvania,l'arrivo alla stazione di sosta della diligenza, certe atmosfere lunari, però perchè, ad esempio, omettere del tutto la finale decapitazione del mostro come conclusione vera e propria?Certo,impossibile mostrarla in un film del 1931, però come mai Van Helsing si attarda,dopo aver piantato il paletto nel cuore del vampiro, senza altre spiegazioni ai due Harker? Un classico, e va bene, ma meno bello di altri lavori sul romanzo di Bram Stoker, a dirla tutta, per non parlare degli analoghi lavori horror dell'epoca.
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