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Dracula

Regia di Tod Browning vedi scheda film

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La recensione su Dracula

di YellowBastard
6 stelle

IL ROMANZO

 

Il seminale romanzo Dracula di Bram Stoker (1847 - 1912) fu pubblicato per la prima volta nel 1897.

Stoker non era mai stato in Transilvania, nè tanto meno in Romania, ma era ben conscio di un’antica leggenda su Vlad III di Valacchia, figlio di Vlad detto Drakul (Diavolo) e quindi soprannominato Drakulea (Figlio del Diavolo), scudiero della Chiesa e massacratore degli invasori turchi in Romania e protagonista, dopo la sua morte, di numerose leggende e superstizioni (il folklore locale racconta che, molti anni dopo la sua morte, intenti a spostarne le spoglie perché non cadessero nelle mani degli odiati nemici turchi, aprendone la tomba il corpo fu trovato ancora integro e perfettamente conservato) come anche, d’altronde, del romanzo The Vampyre dello scrittore di origine italiana John William Polidori pubblicato nel 1819 e considerato il primo racconto con protagonista un vampiro, che sfruttò come fonte di ispirazione per una nuova storia gotica che divenne da subito un grandissimo successo popolare.

 

The Collinsport Historical Society: Monster Serial: DRACULA, 1931

 

A TEATRO

 

Trasferitosi a Londra come direttore del prestigioso Lyceum Theatre, Stoker sognerà per anni di trasporre la sua opera di maggior successo anche sul palcoscenico e, in quanto assistente personale di Henry Irving, famosissimo attore teatrale specializzato in ruoli di cattivo o in personaggi dalla psicologia complessa, cercò continuamente di convincerlo a interpretare il Conte a teatro, ma Stoker morì nel 1912 senza riuscire a vedere la sua opera rappresentata su un palcoscenico.

Bisognerà aspettare il 1927 perché il Conte Dracula riesca finalmente a giungere in un teatro londinese grazie a Hamilton Deane, produttore e regista dell’adattamento oltre che attore nel ruolo del professor Van Helsing.

La versione teatrale ebbe un grandissimo successo che permise alla pièce di approdare anche oltre oceano, a Broadway, dove fu riscritta del commediografo (e giornalista) John L. Baderston per adattarlo maggiormente al gusto del pubblico americano, ottenendo anche nel nuovo continente il consenso sia della critica che degli spettatori.

Protagonista della versione americana, tra l’altro, un misconosciuto attore di origine ungherese, fuggito in America per motivi politici ma già attivo sia in patria che in Germania, Bela Lugosi (nome d’arte scelto in omaggio alla sua città natale, Lugos).

 

AL CINEMA

 

All’anteprima a Brodway vi è anche Carl Laemmle Jr. in rappresentanza della Universal Studio.

Non è comunque il primo approccio della Universal con Dracula.

Già nel 1915 il padre di Carl, Laemmle Sr., lo aveva preso in considerazione per un adattamento cinematografico ma finisce poi per accantonare il progetto preoccupato per la possibile reazione della censura.

Inoltre Laemmle Sr. non era esattamente un estimatore del genere, al contrario di suo figlio Carl Jr. Che non ha alcun dubbio ad opzionare la piecè teatrale per un progetto cinematografico.

 

La prima effettiva versione cinematografica del classico di Bram Stoker si ha però già nel 1922 con il regista tedesco Friedrich W. Murnau che tentò di aggirarne i diritti d’autore, in mano alla vedova dello scrittore, cambiandone i nomi dei protagonisti e dei luoghi del romanzo, in Nosferatu, il vampiro, caposaldo dell’espressionismo cinematografico tedesco, ma perse poi la causa per plagio intentatogli all’indomani della distribuzione del film, e gli viene intimato di distruggerne tutte le coppie (ma per fortuna non ci riuscì, non si sa quanto intenzionalmente).

 

The Copyright Battle that Gave Cinematic Life to Dracula ‹ CrimeReads

 

Inizialmente la pellicola della Universal viene affidata al regista Paul Leni, nume dell’espressionismo tedesco espatriato in America, con Conrad Veidt (Il gabinetto del Dottor Caligari) come protagonista, ma Leni muore nel 1929 e il progetto viene accantonato.
Il successivo successo cinematografico de Il Fantasma dell’Opera risveglia però l’interesse e permette a Carl Leammle Jr. di riprendere nuovamente in mano il progetto che doveva vedere Lon Chaney sia nel ruolo del Conte Dracula (probabilmente celato sotto un pesante trucco) che in quello di Van Helsing per la regia di Tod Browning, regista che già lo aveva diretto in una decina di pellicole.

Chaney però muore per cancro a poche settimane dall’inizio delle riprese

 

In fase avanzata di produzione, la Universal non ha però alcuna intenzione di accantonare il progetto e si cerca quindi un nuovo protagonista (tra cui John Carradine, Paul Muni o Chester Morris).

Nessuno pensa ancora a Bela Lugosi, protagonista della piecè teatrale ma non un nome altisonante capace di attirare abbastanza pubblico nelle sale.

La prima sceneggiatura, molto più simile al romanzo di Stoker, viene scritta dal premio Pulitzer Louis Bromfield (poi non accreditato) ma verrà completamente riscritta da Garrett Fort che, al contario, si baserà principalmente sull’adattamento teatrale prima di Deane e poi di John L. Balderston.

Con così poco tempo a disposizione e con un ritorno più diretto alla piecè teatral della storia ritorna anche prepotentemente il nome di Bela Lugosi per il ruolo di Dracula che già interpretava da tempo (e con molto successo) a Broadway.

Insieme a Lugosi viene trasportato dal teatro al cinema anche Edward Van Sloan che  riprende su schermo il suo ruolo di Van Helsing.

 

Dracula Bela Lugosi wallpaper | 1680x1050 | 280014 | WallpaperUP

 

Il primo film “ufficiale” basato sul romanzo di Bram Stoker, quindi, in realtà si rifà molto più direttamente alla sua versione teatrale omonima che non al romanzo stesso e, fin dall’inizio, va incontro a diversi problemi che ne affliggono la lavorazione.

Da un budget piuttosto limitato (conseguenza anche del crollo della borsa del‘29 e alla Grande depressione ancora in corso) alle molte parti della sceneggiatura originale che viene stralciata in corso d’opera per problemi legati proprio al budget (con molte location del film riprese e riadattate da pellicole precedenti) o per non andare incontro a problemi con la censura.

Del resto realizzare un film del genere nel lontano 1931 non era certo una cosa facile, non tanto per gli effetti speciali ma piuttosto per i limiti imposti proprio dalla morale del tempo e quindi per la difficoltà di riuscire a inquietare, se non a turbare, il pubblico senza incappare però nella censura dell’epoca.

 

Ad oggi infatti i film mostra moltissimi difetti, dalla recitazione ancora legata a quella tipica del muto (Dracula può infatti essere definito come la pellicola simbolo del passaggio dal cinema muto al quello del sonoro), con espressioni caricate e una manualità volutamente esasperata, a una sceneggiatura spesso farraginosa, sicuramente più riuscita nella prima parte ma che diventa più scontata e noiosa nel finale, con diversi momenti di stasi e con un finale davvero troppo frettoloso (e con Dracula eliminato incredibilmente fuori scena, quasi di nascosto).

A questo si aggiungono anche i problemi direttamente sul set con lo stesso regista, precedentemente distintosi come molto meticoloso, assente per buona parte delle riprese a causa delle sue continue ricadute nell’alcolismo.

A farne le veci sul set, spesso a sostituirlo in tutto e per tutto, il direttore della fotografia Karl Freund, come più volte confermato dai tecnici e da molti degli attori che ricordano la sua presenza sul set molta di più di quella di Browing.   

 

Dracula (1931) - Where to Watch It Streaming Online | Reelgood

 

Di origine tedesca e collaboratore di Paul Wegener in Der Golem e pioniere della camera in movimento, Freund fu direttamente responsabile della suggestione e ricercatezza espressionista della pellicola e si devono a lui l’ambientazione fortemente gotica e tetra nelle scenografie (con uso di nebbie, pipistrelli e ululati di sottofondo) e nell’utilizzo delle luci e delle ombre a rimarcare l’ambientazione malsana e decadente dei luoghi.

Per quanto non accreditato, nonostante queste rivelazioni lascerebbero intendere una paternità piuttosto differente per la pellicola, Karl Freund fu successivamente promosso (probabilmente proprio per il lavoro svolto in Dracula) a regista nella successiva pellicola di un altro “mostro” classico della Universal, quel La Mummia del 1932 (con protagonista Boris Karloff) ed ennesimo successo horror per Carl Leammle Jr.

 

Browing, che proveniva direttamente dal muto, trattò invece il film esattamente come fosse una commedia teatrale, quindi con pochi dialoghi e girando con molte immagini fisse, un’estrema teatralità nelle interpretazioni (con gli attori che recitano con marcati movimenti del corpo e caricando molto l’espressività durante le scene) come accadeva nel muto o nei teatri, e con evidenti sproporzioni nei tempi della narrazione, tutti elementi criticati anche all’epoca da parte da molta della critica a stelle e strisce.

 

I mostri classici Universal: Dracula (1931) | 6 e mezzo

 

Il nuovo Dracula di Lugosi si allontanò dall’immagine vecchia e mostruosa del romanzo di Stoker (e del conte Orlok conferitagli da Murnau nel suo Nosferatu) per assumere invece i tratti che ancora oggi riconosciamo in Dracula (ma in realtà un’invenzione di Lugosi e della piecè teatrale di Deane & Balderston), ovvero dell’uomo dall’aria aristocratica, distinto ed elegante, un dandy di inizio secolo capace di muoversi con disinvoltura nell’alta società in un misto di fascino decadente, da vecchia Europa, e seduzione pericolosamente ambigua.   

 

Una figura costruita non a caso ma che segue un’ideologia ben marcata nell’America di quegli anni e che, da allora, ha condizionato tutta la successiva tradizione vampiresca (non soltanto al cinema): una creatura figlia di un mondo terribilmente affascinante ma ormai al tramonto come il continente dal quale proviene (appunto l’Europa), condannato a sopravvivere, dopo la sua morte, cibandosi degli altri nascosto tra architetture gotiche, (tra topi, ragnatele e pipistrelli) e tra dimore diroccate o pressoché distrutte.

In pratica Dracula rappresentava l’immagine dell’Europa che si aveva in America nel primo dopoguerra.

 

Tra gli altri interpreti del film da segnale l’ottima interpretazione di Dwight Frye, che interpreta il pazzo Renfield, Helen Chandler (Mina), David Manners (Harker), Frances Dade (Lucy), Herber Dunston (Dott. Seward), Charles K.. Gerrard e Joan Standing.

 

Nel 2000 viene finalmente incluso nell’archivio della Libreria del Congresso Americano per la sua importanza storica, culturale ed estetica.

 

IL DRACULA SPAGNOLO

 

Dracula > Tod Browning | Rapporto Confidenziale

 

Parallelamente al film di Browning fu girata anche una versione in lingua spagnola (all’epoca non esisteva il doppiaggio e, per i mercati più importanti, spesso si giravano versione alternative usando gli stessi set ma con cast e troupe differenti) con Carlos Villarias (Dracula) e Lupita Tovar (Eva) e diretta da George Meldford, che si alternava sul set con Browning girando di notte, quando la troupe in inglese dormiva.

A lungo creduta perduta una copia fu invece ritrovato e restaurata negli anni‘70.

A detta di molti che hanno potuto visionarla, la versione di Melford risulta decisamente migliore, più coerente, elegante e spaventosa, della versione originale.

 

VOTO: 6,5

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