Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Alfred Hitchcock richiama Dario Argento (riferimento alla sequenza del teatro di Profondo Rosso), a modo suo, introducendo una (finta) medium che truffando i propri clienti trova la via per guadagnare 10.000 dollari. Dovrà infatti ritrovare una persona scomparsa che, a sua insaputa, è prossima a essere nominata erede di un cospicuo patrimonio. Aiutata da un attore sfaccendato costretto a racimolare soldi facendo il tassista (l'ottimo Bruce Dern, papà dell'attrice Laura e due volte in nomination agli oscar), amante della pipa alla Sherlock Holmes e che si improvvisa detective privato, riuscirà nell'intento sebbene il ricercato si sia finto morto per anni. Quello che i due ricercatori non sanno è che l'uomo per il quale si sono messi a indagare ha un delitto di famiglia da celare e quando uno ha qualcosa da nascondere pensa sempre che chi lo cerchi lo faccia per assicurarlo alla legge. Ha così inizio una serie di misunderstanding che daranno luogo a una sequela di tentativi di omicidio, tra rapimenti di persona, inseguimenti automobilistici e continue domande per risalire all'identità di un uomo che si scoprirà essere un gioielliere ricettatore e ladro.
Il film si segnala per essere l'ultimo lavoro di Alfred Hitchcock, il cui profilo appare dal retro di una porta a vetri. Bel ritmo, grande regia soprattutto in alcune sequenze (si veda quella che introduce Karen Black) per una film che sintetizza diversi generi. E' infatti una commedia di indagine (per i rapporti tra i due protagonisti, tra cui la simpaticissima Barbara Harris, nei panni della medium) che si dipana in un intreccio da poliziesco (sebbene la polizia, a differenza dei due detective improvvisati e dilettanti, non riesca a risalire all'identità dei delinquenti) con qualche elemento thriller ma senza fare misteri sulla natura dei personaggi e il loro passato.
Ottima la confezione, con una curatissima fotografia (specie nelle scene in notturna) e una buona colonna sonora firmata dall'asso John Williams.
Carinissima l'ultima inquadratura con la Harris che, a caso risolto, trova il diamante che tutti stanno ricercando, guarda in macchina da presa e strizza l'occhiolino agli spettatori. E' il congedo del maestro Hitchcock.
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Considero l'ultima inquadratura uno dei più perfetti finali di carriera che io conosca: Hitch ha saputo uscire di scena alla grande.
Indubbiamente, una conclusione degna di un certo stile e complicità con lo spettatore.
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