Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Ultimo film per Alfred Hitchcock, che perì poco dopo: negli ultimi anni spesso la critica aveva storto il naso o confessato una certa perplessità sugli ultimi lavori del maestro del thriller, vedi l'atteggiamento circa "Il sipario strappato" e "Topaz", soprattutto. Anche su "Complotto di famiglia" ci furono tiepidi entusiasmi, però il film, una commedia gialla meno violenta del precedente "Frenzy" che si chiude sui cattivi gabbati ma non uccisi è piacevole e conferma in alcuni passaggi la mano autoriale di un grande del cinema. La sequenza della macchina impazzita per via dei freni rotti è un brano emozionante, quasi incredibile data l'avanzata età del regista, e il confronto tra i truffaldini ma simpatici Harris e Dern e i diabolici Black e Devane è portato avanti con sapienza: forse c'è qualche strizzata d'occhio di troppo alla platea con le musiche un pò troppo rassicuranti di John Williams e un tono generale che ricorda qua e là certe commedie gialle della Disney (ma ci sono troppi morti qui per fare paragoni). Il capitolo conclusivo di una filmografia straordinaria è un divertissement godibile, non eccelso ma che, anche con un soggetto che non prevede particolari letture psicologiche o altro, rivela quel qualcosa in più che solo i geni possiedono, come un uovo al tegamino preparato da un grande chef.
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