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Il socio

Regia di Sydney Pollack vedi scheda film

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La recensione su Il socio

di emil
7 stelle

Mitch McDeere (Cruise) è un brillante studente prossimo all'avvocatura professionista. I più importanti studi legali del paese se lo litigano, cercando di assicurarsene i servizi, offrendo compensi e contratti da capogiro. Alla fine la spunta lo studio Lambert &Locke di Memphis, che lo annovera fra le proprie schiere e lo rende subito operativo, affiancandogli un collega esperto di nome Avery Tolar (Hackman), un vecchio volpone del settore. Tutto sembra andare per il meglio, ma la morte in condizioni sospette di alcuni avvocati dello studio apre uno squarcio profondo sulle reali attività dello stesso, facendo germogliare il seme del dubbio nella perspicace mente di Mitch, che si troverà stretto tra due fuochi: da un lato l'obbligo professionale di tutelare i propri clienti, dall'altro l'imperativo morale a fare ciò che è giusto.

 

Pollack ha già dimostrato di trovarsi a proprio agio nello spy-thriller prima del Socio (I tre giorni del Condor) con ottimi risultati . Il romanzo di partenza di Grisham mette davvero tanta carne al fuoco, ma il film seppur in alcuni passaggi risulti un po' machiavellico si può considerare comunque avvincente.

Merito del regista, che sa come raccontare una storia avvolgendola di quella paranoia così familiare nel suo cinema. Qui ci racconta le magagne dell'avvocatura fiscalista, volta al mero profitto, il lato oscuro della legge in connubio con la finanza, un alleanza becera e pericolosa, estranea a quello che la legge davvero dovrebbe fare, garantire diritto e giustizia. Nel "Socio" ritroviamo inoltre un altro elemento comune al cinema diPollack, ovvero l'implosione dellla vita familiare del protagonista, pericolosamente in bilico e vicina al collasso.

 

Nel cast, oltre all'energico e volenteroso Tom Cruise , si segnala un efficace Gene Hackman, in un ruolo dai contorni vaghi, tra il bianco ed il nero, un personaggio border line reso in maniera davvero inquietante dal grande attore. E poi una parata di futuri divi a cominciare da Gary Busey, visto qualche anno dopo in Point Break, Ed Harris, Holly Hunter, David Strathairn (visto nella saga di Bourne).

 

Insomma un solido thriller che è invecchiato piuttosto bene, dal gran ritmo ed ottimamente recitato. Cinema che non si vede più tanto spesso.

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