Regia di Lamberto Bava vedi scheda film
Un ex poliziotto, scontato un lungo e ingiusto periodo di detenzione, torna alla sua vita con la ferma intenzione di chiudere con il passato. Ma un gruppo di teppistelli lo prende di mira e si fa sempre più violento, fino ad arrivare a uccidere la figlia dell'uomo. Che, naturalmente, ora dovrà intervenire.
Una delle prime regie per il figlio del grandissimo Mario Bava, che ironicamente si firma qui John Old jr. (Mario Bava si era dato occasionalmente lo pseudonimo di John M. Old). Prima esperienza, fra l'altro, al di fuori dell'horror, anche se le atmosfere cupe e la tensione di fondo, nonchè la violenza esplicita sono componenti essenziali anche di questo Blastfighter. Co-produzione fra Italia e Francia, ma con riprese negli Stati Uniti, la pellicola è un discreto rimaneggiamento di luoghi comuni dei generi thriller/azione/vendetta, con un protagonista purtroppo non eccezionale come Michael Sopkiw (molto meglio sarebbe stato George Eastman, confinato in un ruolo laterale) e con la partecipazione, fra gli altri interpreti, di Valentina Forte, Ottaviano Dell'Acqua, Stefano Mingardo, Massimo Vanni, tutti come di prassi adottanti nomi d'arte anglofoni. Il budget tende al basso, ma non all'infimo: la confezione è ben curata e Bava dimostra di avere ereditato qualcosa dal padre; l'assistente alla regia è Michele Soavi, che compare anche in una particina. Sceneggiatura: Massimo e Luca De Rita. Intrattenimento di serie B, conscio dei propri limiti e, all'interno di essi, ben assestato. 3,5/10.
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