Regia di Joel Coen vedi scheda film
In mezzo al tanto Capra fasullo (Forrest Gump) o edulcorato (Dave - Presidente per un giorno) degli anni ’90, ecco finalmente un film che riproduce con piena fedeltà lo spirito dell’originale: un cretino di talento con la faccia di Tim Robbins, che sa vedere al di là delle apparenze (la sua invenzione è solo un cerchio? certo che no...); il capitalista cattivissimo Paul Newman, con sigaro e ghigno d’ordinanza; la giornalista cinica e maschiaccia Jennifer Jason Leigh, che sembra la copia conforme della Jean Arthur di È arrivata la felicità e Mr. Smith va a Washington (più che della Rosalind Russell di La signora del venerdì, come si ripete). Ci volevano due rimestatori di generi come i Coen per produrre un’opera simile, che riesce a commuovere e divertire e ha alcuni momenti irresistibili anche e soprattutto per la loro totale gratuità (es. la scena ricorrente con i due creativi che discutono allegri dietro la porta dell’ufficio, mentre in primo piano l’arcigna segretaria legge romanzi russi). Certo, forse esibisce in modo troppo ostentato i suoi modelli e alla fine si rifugia in un espediente fiabesco; ma, se si accetta di giocare, bisogna giocare fino in fondo.
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