Regia di Martin Ritt vedi scheda film
Pensylvania, fine ’800: una società clandestina formata da irlandesi (i Molly Maguires del titolo originale) si ribella alle disumane condizioni di lavoro nelle miniere compiendo sabotaggi e attentati; un poliziotto viene infiltrato per sgominare l’organizzazione. Dramma sociale dallo svolgimento piuttosto statico, perché la situazione è già definita fin dall’inizio: in paese tutti sanno chi sono i boss (al punto che non si vede cos’altro la polizia debba scoprire), i quali a loro volta sospettano che il nuovo arrivato non sia quello che vuole sembrare (però poi lo accolgono lo stesso). Per movimentare l’azione c’è qualche sviluppo, ma modesto e prevedibile: Harris si immedesima nella condizione dei compagni di lavoro e sogna un futuro insieme alla graziosa padrona di casa, Connery (che per i primi 40’ non pronuncia una parola!) avverte la contraddizione fra il suo operato criminale e l’appartenenza alla chiesa cattolica, alla quale lo richiama il parroco; entrambi, però, procedono dritti nonostante i rovelli di coscienza. Bel finale anticonsolatorio.
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