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I cospiratori

Regia di Martin Ritt vedi scheda film

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La recensione su I cospiratori

di maso
7 stelle

L'insuccesso commerciale di "The Molly Maguires" è uno dei più pesanti ed economicamente ingiustificati della storia di Hollywood visto che degli undici milioni di dollari investiti ne recuperò a mala pena uno e il flop del film fece malissimo non solo alle casse dei produttori ma anche alla reputazione dei suoi protagonisti e del bravo Martin Ritt che in questo lavoro da ancora una volta prova di una grande padronanza della macchina da presa: solo la sequenza iniziale che precede i titoli di testa è un gioiello di fluidità indiscutibile con un ampio piano sequenza sulla nera struttura mineraria che si incontra con il cielo azzurro della Pensilvanya di fine ottocento perfettamente ricostruita, senza soluzione di continuità l'attenzione dello spettatore si sposta sulle figure sporche ed impolverate dei minatori muniti di una rudimentale candela sul cappello che possa illuminare il buio dei cunicoli nella miniera che Ritt inquadra spesso in pendenza o dalla prospettiva di un minatore che non si muove su un piano orizzontale rendendo benissimo l'idea di quale terribile esperienza fosse lavorare a più di trecento metri di profondità avvelenati dall'aria contaminata e senza alcuna garanzia sindacale, è in questo momento che emerge la figura di Connery con i suoi seguaci cospiratori antenati dell'IRA che piazzano bombe nel sottosuolo per ritorsione contro i padroni che li sfruttano e li sottopagano.

Molly Maguire era una contadina irlandese che nel diciassettesimo secolo guidò una rivolta contro gli sfruttatori, da quello deriva il nome della banda guidata da Jack Kehoe/Sean Connery che si muove nel film silenziosamente per tutta la prima parte dominata da James McParland, un ottimo Richard Harris da considerare il vero protagonista della storia il quale pur essendo una figura brillante a cui lo spettatore può facilmente affezionarsi è l'infiltrato della polizia all'interno della miniera incaricato di smascherare l'organizzazione segreta,  non senza difficoltà si fa passare per un omicida fuggito da Baltimora per far perdere le sue tracce ingannando fin da subito Connery e compagni e risultando suo malgrado la figura più negativa della storia che alla fine lo lascia solo attanagliato dai dubbi anche sulla dolce Samantha Eggar che lo avrebbe accettato come povero minatore ribelle ma non come giuda infiltrato fra la sua gente. Luminoso e colorato negli esterni, vedi tutta la bella sequenza della partita di rugby, e ombroso quanto basta nelle scene sotterranee “I cospiratori” è un lavoro di tutto rispetto nella filmografia di Martin Ritt piena zeppa di storie di eroi di tutti i giorni come Norma Rae o Hud Bannon ma rispetto a questi film che fecero guadagnare premi prestigiosi ai suoi interpreti sconta a caro prezzo l’esposizione di un quadro storico da sempre teatro di pistoleri a cavallo e pellerossa selvaggi, il pubblico non trovò interessante vedere le abitudini e la vita operaia del diciannovesimo secolo o dare uno sguardo a Philadelphia nella sequenza evasiva in cui la Eggar ed Harris assaporano l’aria della grande città in pieno sviluppo ed è un vero peccato perché il film solleva con efficacia il tema della lealtà e dell’amicizia tradita, purtroppo però pecca di efficacia nelle scene d’azione se si esclude la bellissima introduzione. Ritt affermò che “I Cospiratori” ha condizionato tutta la sua carriera mentre per Connery ed Harris rimarrà per sempre il film che ha consolidato una amicizia fortissima ed inscalfibile.

Richard Harris

Bella prova di Harris che ha un ruolo più complesso rispetto a Connery, forse non è così efficace ad esprimere un sentimento d'amore nella sua storia con Samantha Eggar.

Sean Connery

Prova molto solida ma anche rigida di Connery in un ruolo assolutamente privo di ironia rude e scontroso reso comunque con efficacia ma non memorabile come altre sue performance senza Walter PPK e Smoking.

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