Regia di Martin Ritt vedi scheda film
Di cinema sul mondo del lavoro negli ultimi anni se ne è prodotto non molto:attorno al Sessantotto se ne faceva molto di più,ma diversa era la società,diversi erano gli interessi.Martin Ritt,esempio di autore sempre impegnato,girò questo film ambientato in una comunità di minatori in Pennsylvania nella seconda metà dell'Ottocento,rivestendola da thriller drammatico,intingendola in una questione etica,di lealtà e disonestà.Pessimista nelle conclusioni cui la storia arriva,"I cospiratori" è una pellicola ruvida,con scene maschie ed efficaci come quella della partita di rugby e la conseguente rissa,che propone l'incontro diffidente tra un leader della rivolta segreta dei minatori,sfruttati peggio di bestie,e un agente di polizia in incognito che deve tradirlo e portarlo sul patibolo.Nel confronto tra due caratteri antitetici,buona l'interpretazione di Sean Connery,appena esule dalle avventure di 007,ma Richard Harris regge ancor meglio le ambiguità del ruolo dell'infame,sfumandolo di una passionalità che lo rende più credibile.
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