Regia di Martin Ritt vedi scheda film
I cospiratori rappresenta uno dei rari casi nei quali il cinema americano è riuscito ad occuparsi con lucidità ed impegno del mondo operaio e del terrorismo organizzato. La storia è ambientata nella Pennsylvania del 1876, dove un gruppo di minatori irlandesi, stanchi delle disumane condizioni di lavoro e dei soprusi e delle vessazioni della polizia, hanno fondato una setta segreta chiamata "Molly Maguires" e compiono attentati dinamitardi e omicidi. L'agente di polizia James McParlan (Richard Harris), anch'egli irlandese, viene inviato sotto falso nome per infiltrarsi nel gruppo terroristico. McParlan riesce a guadagnarsi la fiducia ed il rispetto del loro leader Jack Kehoe (Sean Connery), ma la loro amicizia è destinata a fare i conti con obblighi e posizioni differenti. Tratto da un romanzo di Arthur H. Lewis, I cospiratori è una importante riflessione sullo sfruttamento dei minatori alla fine dell'Ottocento e sulle rivolte proletarie che finiscono con lo sfociare nel terrorismo. Con una cura attentissima alla ricostruzione storica e con l'aiuto dalla maestosa e cromaticamente impeccabile fotografia di James Wong Howe, il regista Martin Ritt si addentra nelle oscurità della miniera e si sporca le mani con il nero del carbone, restituendo tutto il realismo delle condizioni di vita degli operai. Ritt, da sempre attento alle tematiche sociali, analizza attentamente le motivazioni, le ambiguità e le contraddizioni dei Molly Maguires (ad esempio il rapporto con la religione e con una Chiesa che formalmente li scomunica), ma non nasconde minimamente che la propria simpatia è tutta per loro. I cospiratori diventa però anche la storia di una amicizia, quella tra due uomini (interpretati magnificamente da Richard Harris e Sean Connery) legati da origini comuni e da una natura identica ma separati da una barricata che ne tiene distanti le rispettive posizioni: Jack è un uomo rude e di poche parole, ma carismatico e ostinatamente fedele alla propria fede; James, che è di estrazione proletaria, deve combattere con l'attrazione per le idee rivoluzionarie e l'obbedienza al dovere. E quando, nell'impietoso finale, li fa incontrare per l'ultima volta, Ritt mostra chiaramente da che parte sta: "Tu non sarai mai libero, nessuna punizione tranne l'Inferno potrà liberarti da quello che hai fatto" gli dice Jack. "Ci vediamo all'inferno" risponde James, prima di abbassare il capo e di andarsene schiacciato dal peso di una orrenda condanna: il tradimento non perdona nessuno.
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