Regia di Steven Lisberger vedi scheda film
Le pericolose avventure del programmatore ed asso dei videogiochi Kevin Flynn nell'universo virtuale dominato dall'MCP, un tirannico computer senziente. All'avanguardia degli effetti speciali nell'ormai lontanissimo 1982 e rapidamente invecchiato (specie per l'estetica ma anche per quanto riguarda il ritmo, lentissimo, se paragonato ai film attuali) fino a diventare, paradossalmente, un'opera di culto proprio per il fascino "vintage" delle sue coloratissime immagini e fino ad essere omaggiato da un inaspettato sequel, "Tron" è il classico film che può essere compreso solo da chi ha vissuto l'epoca pionieristica che l'ha generato. Per chi, come me, ha trascorso buona parte della propria pre-adolescenza nelle sale giochi a centellinare le poche monete da cento lire a propria disposizione, con gli occhi sbarrati sugli universi paralleli che la magia dei videogames sembrava preconizzare, "Tron" è un film dal fascino intenso e quasi commovente. Ricordo perfettamente quegli anni nei quali i primi home computer (allora non ancora personal) e i primi rudimentali videogames (spesso in rozza ma coloratissima ed entusiasmante grafica vettoriale) ci riempivano di stupore, preconizzando un sorprendente ed eccitante futuro di meraviglie tecnologiche. Un futuro che poi, progressivamente, è arrivato ma che, ormai, ci ha trovati esperti e scafati, incapaci di sorprenderci e di stupirci, perfino di fronte ai più mirabolanti e fantascientifici effetti speciali che riempiono i nostri film e che pure ci fanno sbadigliare dalla noia. Guardandolo con gli occhi di un uomo del ventunesimo secolo, "Tron" è un film lento, buffo per il profluvio di costumini colorati e persino un po' ridicolo, ma è una pellicola di enorme importanza storica, un'opera di culto, per quanto abusata possa essere tale definizione e, oggi come ieri, una finestra aperta su uno stupefacente universo parallelo... purtroppo ormai troppo lontano... quello della nostra adolescenza... quattro stelle.
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