Regia di Steven Lisberger vedi scheda film
Cult movie anni '80 ed, a suo modo, un vero e proprio capostipite cinematografico nel genere fantascientifico, "Tron" di Steven Lisberger conserva ancora oggi un suo fascino vintage al quale è difficile resistere. Uscito lo stesso anno di quel capolavoro insindacabile che è "Blade Runner", il film - che immortala le gesta del geniale ed idealista programmatore Kevin Flynn - è la prima produzione Disney ad utilizzare la computer-grafica non solo come semplice valore aggiunto od effetto speciale ma piuttosto come una sorta di protagonista onnipresente. Colori, luci, costumi e quella (ora) primitiva struttura platform degli ambienti sono di fatto entrati nell'immaginario collettivo assieme all' idea del conflitto fra creativi e programmi che animerà ed ispirerà decine di pellicole, viedo-games e video-clip a venire. E' probabile che, ad una visione odierna, il ritmo non risulti più così incalzante come sicuramente dev'essere sembrato vent'anni fa ma, dal momento in cui Jeff Bridges (eccellente scelta di casting che aggiunge quel pizzico di sfacciataggine che non guasta mai) viene catapultato all'interno del sistema, non si può fare a meno di rimanere affascinati da quella realtà virtuale così futuristica ed asettica nelle sembianze eppure così dannatamente umana nei circuiti che la popolano, tanto da poterci scorgere barlumi d'amore e passione. Non che al film di Lisberger manchino i difetti, alcuni passaggi della sceneggiatura risultano non troppo sensati ed oscuri ma la lotta per la libertà dalla dittatura del Master Control Program ha i giusti connotati avventurosi per avvincere lo spettatore e lasciargli credere che, almeno nei computers, siamo in grado di ripristinare il giusto ordine delle cose. Sicuramente lo scontro risolutivo nel pre-finale deve molto allo "Star wars" di Lucas ma questo è un debito di poco conto se paragonato a quello che i vari wargames, tagliaerbe, tredicesimo piano, nirvana e matrix hanno nei confronti di "Tron". End of line.
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