Regia di David Fincher vedi scheda film
Gli appassionati godono lo stesso; tuttavia l'inventiva è piuttosto fievole.
Nel terzo episodio della serie, la Ripley di Sigourney Weaver ha la chioma rasata e se la vede davvero brutta: non solo i suoi compagni scampati all'ecatombe del film precedente sono tutti deceduti (ed è morta con loro la tenace bambina da lei adottata come figlia), ma ora la minaccia proviene dall'esterno – i violenti prigionieri del pianeta-carcere su cui si è schiantata con la capsula criogenica cercano persino di stuprarla, e uno dei mostri è sopravvissuto e semina cadaveri per l'edificio – e anche dall'interno, perché la granitica protagonista cova ignaramente un ulteriore alieno nel proprio corpo. La storia c'è – lo script è una somma dei contributi di David Giler, Walter Hill, Vincent Ward, John Fasano, David Twohy e del romanziere William Gibson – e il debuttante David Fincher, che si era fatto le ossa con gli spot e i videoclip, costruisce almeno due spezzoni da ricordare, cioè l'inseguimento per i sotterranei a suon di rotazioni di steadicam e il martirio finale autoinflittosi da Ripley. Ma suspense e paura sono ai minimi livelli (ormai lo xenomorfo non terrorizza più come una volta), plausibilmente a causa di un ritmo che si tiene sottotono. Gli appassionati godono lo stesso; tuttavia l'inventiva è piuttosto fievole, l'originalità carente, e azzardare una comparazione col capostipite di Ridley Scott sarebbe letale.
Le musiche della pellicola sono composte da Elliot Goldenthal.
Film DISCRETO (6) — Bollino ROSSO
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta