Regia di David Fincher vedi scheda film
In Aliens (secondo) titolo della saga, abbiamo lasciato Ripley (Sigourney Weaver) a bordo della astronave Sulaco chiusa nella capsula criogenica, la ritroviamo quando un incendio danneggia la nave, provoca la morte degli altri passeggeri e l'espulsione della navicella di salvataggio che si separa dalla nave e si schianta sul pianeta Fiorina 'Fury' 161 , una colonia penale abitata solo da uomini. Ripley viene soccorsa e ospitata dai prigionieri della colonia. Molto presto si confronteranno con l'insidioso alieno.
Ho letto molti commenti negativi su questo titolo, ritenuto dai più l'anello debole della serie. Pare anche che il film sia entrato in produzione senza una sceneggiatura completata e che, nel finale, sia stata improvvisata scena per scena. Su questo titolo devo dissociarmi dall'opinione maggioritaria. Il film mi piace e non mi ha deluso; nettamente inferiore all'Aliens di James Cameron, ma in linea con quello di Ridley Scott.
È vero che in Alien 3 la maggior parte dei personaggi sembra essere utilizzata solo come carne da macello, ma ritmo e tensione ci sono tutti. La scenografia è ben studiata e la colonia è un'ottima location con ampi spazi aperti, bagnati e ben illuminati. Ideale per scongiurare quel brutto buio, tipico di altri titoli emulativi di fantascienza e horror. Gli alieni sono stati anche perfezionati rispetto ai predecessori.
Originale è stata la scelta di utilizzare una colonia penale dove i detenuti si sono convertiti ad una sorte di fede religiosa (così come nella realtà avviene), ma vengono immolati e sacrificati, uno ad uno, in nome dello spettacolo, come agnelli al macello. Sigourney Weaver nella parte di Ripley fa sempre il suo figurone.
Con questo film inizia la carriera del regista David Fincher, che prima di allora realizzava soltanto videoclip. Insomma un grande debutto non facile da superare, atteso che sarebbe stato inevitabile il confronto con i precedenti registi della saga, … nomi ‘pesanti‘ del calibro di J. Cameron e R. Scott. L'esordiente regista fa la sua bella figura riuscendo a miscelare horror e tensione in una atmosfera spaziosa e suggestivamente mistica. Già in questo primo titolo si possono notare alcuni particolari delle sue opere successive: per esempio, il ‘giallo’ di Seven e l'amore per la frenetica azione come in Fight Club. La miscela di attori inglesi e americani ha funzionato bene.
Nel complesso Alien 3 è un prodotto allineato al primo titolo di Ridley Scott, con una telecamera veloce e mai disordinata. Non è mai noioso. Paura ed eccitazione la fanno da padroni. Voto: 8, senza generosità.
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