Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
VOTO 10/10 Uno dei film-chiave del movimento neorealista e della carriera di Rossellini. Definito giustamente dal Morandini "un potente affresco collettivo che ha le sue punte alte nell'episodio fiorentino e soprattutto in quello finale". I sei episodi vanno a comporre un affresco ampio e sfaccettato dell'Italia alla fine della Seconda guerra mondiale e testimoniano della felicità creativa e delle ambizioni artistiche del regista dopo il successo di "Roma città aperta". L'episodio iniziale risulta drammaticamente efficace e trova accenti di assoluta sincerità nell'incontro fra la ragazza siciliana e il soldato americano, nel loro dialogo smozzicato e nella mimica gestuale per far comprendere qualcosa all'altro, pur ignorandone la rispettiva lingua. Anche l'episodio napoletano è indimenticabile nella contrapposizione fra il bambino poverissimo e il soldato negro ubriaco, con una capacità di rappresentare l'ambiente di miseria che lascia il segno. L'episodio fiorentino è notevolissimo e ha cadenze documentaristiche che ci riportano al clima di guerriglia partigiana che si respirava nelle città in quel triste periodo. L'episodio finale sul delta del Po è stato unanimemente considerato il migliore, quindi non posso che associarmi a questo giudizio, anche se bisogna comunque sottolineare la frammentarietà dell'azione, che, per essere seguita agevolmente, esige la massima attenzione da parte dello spettatore. Ho lasciato per ultimi gli episodi romano e romagnolo, che ad una prima visione mi sembravano meno riusciti, troppo melodrammatico quello della ragazza divenuta prostituta e troppo bozzettistico quello dei frati che digiunano per convertire i cappellani stranieri. In realtà, questi difetti restano irrilevanti nell'analisi complessiva dell'opera, perchè, come sostiene giustamente l'amico Inside man (che ringrazio), "la grandezza incommensurabile dell'opera sta proprio nell'essere un quadro unico di quel vissuto storico nazionale, un mosaico fatto di tanti tasselli geografici, situazionali, emotivi, a comporre una sinfonia sensorialmente compatta" che lui paragona anche agli affreschi della Cappella Sistina. Da vedere in edizione sottotitolata, poichè molte parti sono dialogate in inglese.
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