Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
Senza attaccarne il valore storico né metterne in dubbio la rivoluzione artistica, il Neorealismo rosselliniano ha avuto la felice primavera di Roma città aperta e nulla più. Paisà, a detta di molti illustri personaggi, ne sarebbe una delle espressioni più complete e compiute. Invece, di neorealistico spicca ormai solo l'amatorialità delle performance attoriali, oltre ad una messinscena poliglotta che, tra l'inglese, il tedesco, il siciliano, il napoletano ed il veneto, rende la visione impossibile senza il corredo di una spiegazione scritta, oppure di un interprete. Va detto che l'impressione di realtà rende, così che stralci della Firenze occupata o la battaglia sul delta del Po illudano di trovarsi al confine tra narrativa e documentario. Inoltre, siamo ancora lontani (per fortuna) dall'indigeribile misticismo cattolico di Stromboli (Terra di Dio), anche se il quinto episodio di Paisà ne è un infelice preludio.
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