Regia di Felice Farina vedi scheda film
Un medico con agganci in politica e la sua giovane amante colgono sul fatto un ladruncolo, nell'appartamento del primo; tutti hanno però interesse a tacere l'accaduto. Il delinquente viene aiutato a trovare lavoro, ma non riesce a togliersi dalla testa la ragazza, cosa che gli causerà gravi problemi.
Storie di ordinario degrado morale e di giovani che, a causa di molteplici ragioni riassumibili rapidamente come un contesto sociale ormai allo sbando, incrociano la strada della malavita; il tutto nel profondo sud italiano, terra letterariamente eletta fin dai tempi dell'unificazione per questo tipo di vicende e di riflessioni. Ultimo respiro si incanala nell'ultima variazione sul genere, cioè il filone cinematografico cominciato con l'accoppiata Mery per sempre (1989) e Ragazzi fuori (1990), diretti da Marco Risi e con Francesco Benigno, qui protagonista, nel cast. In realtà è più soffusa l'atmosfera del lavoro di Felice Farina, che si occupa anche della sceneggiatura insieme ad Alessandro Veronesi (da un soggetto di Aurelio Grimaldi, già autore proprio del romanzo Mery per sempre da cui il film); i toni sono meno veristi e in definitiva si coglie meno facilmente il sottotesto critico della pellicola, pur presente. Ma nel complesso Ultimo respiro sembra un'opera realizzata (anche) per cogliere l'attimo, per inserirsi in un filone fortunato; con la giusta cura estetica, certo, e con le competenze che a Farina si riconoscono, ma privo di un'anima propria, originale. Fra gli altri interpreti spiccano senza dubbio i nomi di Massimo Dapporto e di Federica Moro (miss Italia esattamente 10 anni prima, all'epoca in netto calo di popolarità), ma anche quelli di Salvatore Termini e Alfredo Li Bassi, già con Benigno sul set dei due titoli di Risi sopra citati. 3,5/10.
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