Regia di Carlo Campogalliani vedi scheda film
Ursus è il terzultimo della settantina circa di titoli licenziati da Campogalliani in mezzo secolo di attività; scritto da Giuliano Carnimeo, Sergio Sollima e Giuseppe Mangione, si tratta del capostipite di una saga abbastanza folta, nella quale spesso l'energumeno protagonista venne interpretato, come qui, dal culturista americano Ed Fury. Fra gli altri nomi di spicco nel cast troviamo quindi Moira Orfei, Mario Scaccia e Mary Marlon (la spagnola Maria Luisa Merlo); proprio in Spagna la pellicola è stata girata, frutto di una collaborazione iberico-italiana. La trama è piuttosto stereotipata come il genere imponeva (il peplum nasceva essenzialmente come prodotto popolare realizzato con attori di serie B, sfruttando scene e costumi di lavori più dispendiosi); l'apice del film sta nella tauromachia che Fury intraprende probabilmente sia sotto forma di fantoccio, sia grazie all'ausilio di uno stuntman e anche in prima persona nei primi piani. Per il resto comunque il lavoro non mostra pecche o carenze scandalosamente evidenti. 3/10.
Ursus torna dalla guerra e non trova più la fidanzata Attea; parte alla sua ricerca insieme alla schiava cieca Doreide. Dopo innumerevoli peripezie i due troveranno Attea, che però non vuole più saperne di Ursus.
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