Regia di Woody Allen vedi scheda film
Definito frequentemente il film di Allen che tutti preferiscono, Annie Hall (Io e Annie in italiano, accettabile) si colloca nella zona di sviluppo prossimale tra la leggerezza embrionale della stand-up comedy e la commedia complessa, conservando a distanza di quasi mezzo secolo la freschezza di una ricetta ineguagliata. E' la ricostruzione frizzante e bonariamente nevrotica di una storia d'amore invero piuttosto sana, almeno in certi sviluppi, e dalla traiettoria relativamente lineare. A differenza di altri colleghi privi di un'esperienza diretta così corposa, il regista dimostra una conoscenza puntuale e approfondita delle teorie psicoanalitiche e dei meccanismi psicoterapici. Questo gli consente di inserire un sottotesto portante e mai gratuito, che diviene il vero nucleo dell'opera.
Allo stesso modo, pur non lesinando sulla risata di ampio respiro, l'umorismo alleniano richiede una preparazione minima da parte dello spettatore per essere assimilato appieno, che si tratti di Freud o dell'antropologia di Manhattan.
"Ti trovo sexy perchè sei perversa-polimorfa", espressione che indica una sessualità infantile e pre-genitale, è solo una tra le gemme che possono sfuggire allo spettatore, e neanche le brevi, fuorvianti spiegazioni in calce date dai protagonisti possono resistuirne il senso pieno.
Le situazioni, i dialoghi, le citazioni, sono acuti ma puntualmente caricaturali, i concetti vengono presentati alternativamente sul pezzo o a sproposito, con effetto corroborante sull'umorismo affilato del cineasta newyorkese, producendo cortocircuiti continui nella sospensione dell'incredulità.
Una deliziosa Diane Keaton è a ragion veduta la migliore attrice protagonista di quell'annata. Un giovanissmo Christopher Walken ha una particina ma già brilla, ben sfruttata anche l'espressività di Shelley Duvall. Per quanto concerne l'aspetto tecnico, non si può certo parlare di rivoluzione copernicana per qualche split-screen e per l'infrazione della quarta parete, piuttosto è il loro utilizzo, intelligente e ben contestualizzato, a fare la differenza.
Al di là di inutili classifiche, l'innovativo affresco socio-culturale, l'incredibile comicità a flusso continuo e un sapore agrodolce con pochi eguali, hanno reso il film un'oggetto di culto e di conservazione a tempo indeterminato.
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