Regia di Carrol Ballard vedi scheda film
Un elegia di amicizia e natura.Il film d'esordio di Carroll Ballard incuriosisce.Si presenta come una classica storia da film alla melassa Disney ma svela presto la sua natura più adulta,quasi da film d'avventura di vecchio stampo.Del resto perchè c'è Francis Ford Coppola alla produzione?Lui non si metterebbe a produrre il solito filmetto per bambini se non ci fosse qualcosa altro .La storia del cavallo perduto,naufragato assieme a un bambino con cui fa un amicizia in un susseguirsi di giorni solitari sulla spiaggia contraddistiniti da piccoli passi avanti nel conoscersi e annusarsi a vicenda,il progredire dell'amicizia tra uomo e animale che cresce giorno per giorno sono temi comuni nel cinema di Ballard sempre a metà tra la fiction disneyana e il documentario naturalistico di pregevole fattura,degno di National Geographic.Black Stallion incuriosisce,arriva a un millimetro dall'appassionare forse proprio perchè la parte migliore(quella sull'isola dove sono naufragati,quella delle corse solitarie,del fidarsi reciprocamente)è interrotta troppo presto dall'entrata in scena degli adulti.E forse se nella seconda parte non ci fosse quella vecchia volpe di Rooney non la staremmo neanche a guardare con tanta attenzione.Perchè quando il cavallo comincia a essere allenato per la corsa noi sappiamo già chi la vincerà la corsa.Rimane però una fotografia da urlo,delle immagini sulla spiaggia dell'isola deserta che fanno sognare,un Rooney vecchietto ma sempre in gamba e un bambino che una volta tanto con la sua faccia non tanto sveglia ,con quel suo essere lontano dai piccoli mostri che vengono partoriti dall'industria hollywoodiana praticamente senza soluzione di continuità,non rovina la visione.Ed è già una grossa conquista....
funziona
ben rivisto
poco più di una suppellettile
eccelle nel lato documentaristico
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