Regia di Andrej Konchalovskij vedi scheda film
Caccia all'uomo a qualsiasi costo
"Anche la belva più feroce mostra un briciolo di pietà, ma io non ne ho alcuno, e quindi non sono una belva." E’ una frase dal Richard III di William Shakespeare che si legge nei titoli di coda e che il regista Andrej Konchalovskij trasforma nel seguente modo in un breve dialogo tra i protagonisti del film: «Sei una bestia!» - «No! Un essere umano, che è molto peggio».
Un’evasione rocambolesca da un carcere di massima sicurezza si conclude su un treno in fuga, senza macchinista, tra i ghiacci e il freddo polare dell’Alaska. Sulle tracce dei fuggitivi si mette anche il direttore del carcere, persona ostinata e restia a qualsiasi programma di recupero dei detenuti, che definisce spazzatura.
I fuggitivi sono: Manny, un anziano, un vero duro che niente e nessuno è riuscito a piegare; Buck, un giovane che nutre un profondo rispetto e ammirazione verso l’anziano e che seguirà nell’evasione per dimostrare soprattutto il suo valore.
Il freddo glaciale e la neve sono lo scenario dove un treno lanciato a folle corsa dovrebbe essere fermato dalla centrale operativa e dalle sole tre persone che ci sono a bordo: i due evasi e una donna, dipendente delle ferrovie che si era addormentata su uno dei convogli.
Dal soggetto di Kurosawa, il regista Konchalovskij ci regala una pellicola spettacolare sotto il profilo della tensione. I punti di forza sono le scenografie che assicurano emozioni e il finale, tutto da gustare…
Eccelle Jon Voight, premio oscar col film “Tornando a casa”. Brillante l’interpretazione di Eric Roberts nel ruolo di Buck. Il film viene candidato a tre oscar: migliore attore protagonista, migliore attore non protagonista, miglior montaggio.
Premierei la regia e la scenografia.
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