Jean, che ha appena disertato dalle truppe coloniali, incontra a Le Havre Nelly che vive, terrorizzata, con un losco tutore, il quale le ha ucciso il fidanzato. Jean e Nelly cercano di fuggire insieme, ma l'uomo è costretto a uccidere il tutore ed è lui stesso ucciso da un gangster che si vendica così per una dura lezione subita in precedenza da Jean.
Note
Un classico "noir" del periodo d'oro del cinema francese fra le due guerre, sceneggiato da Jacques Prevert e diretto da un regista, Marcel Carné, che al suo terzo lungometraggio è già un grande. Splendide, inquietanti atmosfere e attori eccellenti.
Pietra miliare del realismo poetico, anticipatore del noir americano. Opera paradigmatica, fin troppo perfetta ed iconica, si avvale dei dialoghi suggestivi di Prevert e di una regia che trasuda disincanto da ogni inquadratura. Romantico e beffardo, resta nella memoria soprattutto per l'impagabile match attoriale, dove Simon batte Gabin.
Si dice che i vecchi soffrano di nostalgia. Confermo. Possiedo un piccolo quaderno, dove sin da bambino segnavo con meticolosità tutti i film che riuscivo a vedere: regista, attori, teatri di posa, ambientazioni esotiche, quelle vere, colore e b/n, e via dicendo.
Essendo nato nel '41, tanti film li ho visti dopo molti anni, nei cineclub che timidamente aprivano nella mia città,… leggi tutto
“The Mist” (la Bruma, la Foschia, piuttosto che la Nebbia, anche se la Nebbia sarebbe più attinente all’opera in questione, ma “the Fog” era ed è, in campo horror-cinematico,…
"Il Porto delle nebbie" diretto nel 1938 da Marcel Carné, devo dire che è un gioiello. La storia racconta che Jean, è un disertore dell'esercito coloniale francese, ed è arrivato a Le Havre con la ferma intenzione di lasciare la Francia. Nel bar "Panama", gestito dall'eccentrico individuo omonimo, incontra la bella Nelly, una ragazza terrorizzata dal suo…
Come dicevo il primo maggio dello scorso anno presentando la prima selezione, non si tratta sempre di CAPOLAVORI con la lettera maiuscola, cioè riconosciuti tali a furor di popolo (e/o di…
Con riferimento alla playlist pubblicata da harendt, io trovo che fra i titoli che meriterebbero maggiore visibilità ce ne sono tanti che magari non hanno moltissimi voti ma che -proprio per questo-…
Dove eravamo rimasti?... Cahiers du Cinéma, si diceva: dopo Resnais e Rivette tocca ora a Rohmer guidarci alla scoperta dei suoi gusti e delle sue recensioni così come sono apparse sui Cahiers negli anni…
Si dice che i vecchi soffrano di nostalgia. Confermo. Possiedo un piccolo quaderno, dove sin da bambino segnavo con meticolosità tutti i film che riuscivo a vedere: regista, attori, teatri di posa, ambientazioni esotiche, quelle vere, colore e b/n, e via dicendo.
Essendo nato nel '41, tanti film li ho visti dopo molti anni, nei cineclub che timidamente aprivano nella mia città,…
E' una Playlist semplice semplice, apertissima ai Vostri contributi (e critiche).
Io mi sono limitato ad indicare di massima una coppia per ciascun decennio, a partire dagli anni venti del secolo scorso.
Sono coppie…
Mancanti:
- Nijûshi no hitomi (1954)
- It Always Rains on Sunday (1947)
- Went the Day Well? (1942)
- Me and My Gal (1932)
- Gardiens de phare (1929)
- The Blue Bird (1918)
“Le quai des brumes” fu uno dei primi noir francesi che ispirò i dettami del genere ad Hollywood e nel resto del mondo. Il film di Carné segnò anche l’avvio al rapporto di collaborazione professionale tra il regista, Prevert ed il già affermato Jean Gabin: Jean, defezionista dell’esercito coloniale, arriva a Le Havre prima di…
Me lo ha fatto scoprire uno dei miei registi preferiti, Aki Kaurismaki, consigliato in una lista, uscita sul mensile della Cineteca di Bologna tempo fa, dallo stesso regista finnico…ecco perché poi “Le Havre”, capolavoro dello stesso. Grandi attori per un noir davvero bello, coinvolgente, atmosfere e sceneggiatura di grande rilievo. Mio voto 9/10
Un film cult, ma anche uno dei capolavori del cinema francese e dello stesso regista. Un film che ha fatto epoca, anche per gli attori che lo interpretavano un Gabin duro e appassionato ed un Morgan che a dire affascinante è dire poco,il suo, uno sguardo che è impossibile dimenticare. Uno sceneggiatore che dà i brividi a leggerlo nei titolo di testa, come Prevert e che non…
Il libro inedito, pubblicato quest'anno, di Goliarda Sapienza mi ha aperto un nuovo orizzonte: prima per me Jean Gabin era solo un attore di film o molto vecchi o molto vecchio lui. Ma la Sapienza con la sua nota…
Come prendere una semplice storia e trarne un grande film, attraverso una bella sceneggiatura, grandi interpreti ed una scenografia a basso costo sotto l'occhio di un buon fotografo che riesce a cogliere le atmosfere giuste sfruttando (soprattutto) le condizioni atmosferiche in esterni. Ciò che ho amato in questo film è l'interpretazione, il vero senso della recitazione dove…
VOTO 8+ CLASSICO Un classico, non perchè questo aggettivo indichi a volte un film proprio del periodo preso in questione, ma anche e soprattutto per lo stile. Classico. Nelle inquadrature, pulite, eterne, cariche di quella finzione che è il cinema stesso, sequenze di altri tempi, perchè indirizzate a platee di altri tempi, dove un bacio significava ancora qualcosa di diverso…
Il film comincia con Jean Gabin che diserta: non c’è da stupirsi che venisse accusato di favorire il disfattismo (come se la Francia nel 1938 non si fosse già mentalmente arresa a Hitler). Comunque la vicenda è immersa in un clima ben poco realistico, senza troppi richiami alla contemporaneità, e anche il gesto del protagonista ha un valore più che altro emblematico (se non addirittura…
Poco conosciuto dalle nuove generazioni, e poco amato perchè "non rideva mai e non faceva mai ridere", Jean Gabin siede per me nell'Olimpo dei grandissimi.
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Commenti (1) vedi tutti
Pietra miliare del realismo poetico, anticipatore del noir americano. Opera paradigmatica, fin troppo perfetta ed iconica, si avvale dei dialoghi suggestivi di Prevert e di una regia che trasuda disincanto da ogni inquadratura. Romantico e beffardo, resta nella memoria soprattutto per l'impagabile match attoriale, dove Simon batte Gabin.
commento di ed wood