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Nel corso del tempo

Regia di Wim Wenders vedi scheda film

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La recensione su Nel corso del tempo

di giansnow89
1 stelle

Coacervo di nullità filosofiche che può far sdilinquire giusto certi topi di cineteca.

Come per il precedente Alice nelle città (qui la mia lusinghiera recensione //www.filmtv.it/film/9960/alice-nelle-citta/recensioni/919635/#rfr:none) sono necessari pochi fotogrammi per inquadrare immediatamente quest'altro capo d'opera del reiteratamente virtuoso Wim Wenders. Ci accoglie, pronti via, il rincretinito brutto muso dell'attore Rudiger Vogler, raro concentrato di antipatia, bruttezza e incapacità attoriale, del quale nel corso del tempo ci sarà dato soprattutto di ammirare le mirabili abilità defecatorie, in una sequenza magistrale da far schiattare d'invidia certe inquadrature fordiane della Monument Valley. Vogler è impegnato in una accesa disputa sopra i massimi sistemi con un vegliardo circa la chiusura di molte sale cinematografiche nella Germania rurale dell'epoca. La risposta sul perché rimane un po' lì in sospeso, e noi non vorremmo mai che queste sale avessero avuto in cartellone le opere di Wenders... Nondimeno Nel corso del tempo è in fondo, a modo suo, un film notevole. Avevo una mia teoria personale sui film molto lunghi, per cui se un film dura tanto è perché ha qualcosa di importante da esprimere ed è normale e giusto che si prenda tutto il suo tempo per trasmetterlo allo spettatore. Ma Wenders è un esteta che trascende le norme e le convenzioni, e che ama prenderci tutti per il naso. Riesce finanche a superare il concetto ordinario di noia. Il tedio è talmente prorompente e fragoroso da prenderci nel suo ineffabile gioco, e ci muove a chiederci fin dove si spingerà Wenders con la sua grottesca melina. Avvince come un giallo, e il morto è il cinema. Settima arte verso la quale l'autore sembra addirittura suggerirci di provare amore lungo il corso dell'opera, ma deve essere una di quelle relazioni turbolente in cui ci scappa il morto per troppo amore. 

 

 

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