Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
La versione riveduta e corretta di Love Story?Pollack racconta una storia narrata tante altre volte al cinema ma dall'alto della sua esperienza e delle sue capacità non indifferenti da regista asciuga il melodramma da tutte le parti potenzialmente lacrimogene,raffreddandolo,rendendolo di ghiaccio,trasformando la morte di uno dei due partner come occasione da sfruttare per mettere a punto la propria crescita interiore.In fondo è questo che si chiede a un amore che finisce per i più svariati motivi(per la morte in questo caso):si chiede almeno di uscire dalla storia vissuta cambiati,cresciuti.Ed è questa l'eredità che Liliana lascia a Bobby.Lei fa innamorare un pilota ebbro della sua capacità di andare veloce ma assolutamente ineducato al sentimento tanto è radicata l'ardità della solitudine in lui e lascia un uomo vero,con un cuore e con del sangue che gli circola nei vasi sanguigni.E la differenza col film di Hiller in questo caso è sostanziale:qui c'è un percorso di crescita ,in Love Story c'è una maggior tendenza alla soluzione facile,lacrimogena,indubbiamente si crea una suggestione sentendo la voce fuori campo del rampollo sopravvissuto alla ragazza.Nel film di Pollack invece non c'è nessuna concessione allo spettacolo commovente,nessuna concessione alla lacrima facile,la sua regia attenta e misurata evita un coinvolgimento maggiore.Ma stando a distanza crea un inevitabile barriera,un muro praticamente impossibile da varcare.Un po'come quelle reti con filo spinato che recintano i circuiti per le macchine da corsa....
regia attentissima a raffreddare il potenziale lacrimogeno della storia
lo sguardo è sempre corrucciato.Meglio in altre occasioni
piuttosto brava
ok
breve apparizione
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