Regia di Sydney Pollack vedi scheda film
C'è una Firenze bella come poche altre volte è stata resa al cinema, con qualche scorcio inusuale e no da turista per forza; e le poche scene su pista delle corse in Formula 1, tecnicamente sono ottime per tensione e rappresentazione. Queste le cose migliori di "Un attimo, una vita", il film più marcatamente sentimentale di Sidney Pollack, e mettiamoci pure la discrezione della macchina da presa al momento della dipartita di Marthe Keller, rampolla,ricca, un pò squinternata e malata terminale del bel mondo fiorentino . "Un attimo, una vita" ha una prima parte più interessante della seconda, quando si trova a dover fare i conti con la tragedia che comunque fin dall'inizio fa capolino sulla storia d'amore improvvisa e screanzata tra la giovane donna prima indicata e il campione dell'automobilismo Bobby Deerfield. Sia Pacino che la Keller hanno qualche buon momento, ma la sceneggiatura, spesso inciampante su dialoghi farciti di troppo verbo e poco significato, fa di tutto per non aiutarli. Tutto sommato si fa vedere,ma non commuove affatto, e anzi, da un certo punto in poi, Pollack preme sul pedale del gas per giungere al finale stile "Love story" in modo da perdere il controllo del cine-mezzo.
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