Regia di David Lynch vedi scheda film
Visioni. Porte e passaggi. I modi per spostarsi da una dimensione ad un'altra sono molteplici, non tutti conosciuti, quasi nessuno sicuro. Le presenze maligne, i doppi, una stanza dalle tende rosse, il pavimento geometrico, in bianco e nero. Personaggi da incubo e freak, distorti da una percezione alterata, il cinema è una sostanza capace di modificare i nostri sensi e la nostra mente, la cocaina e l’alcol, al confronto, non sono niente. Locali dalle pareti in legno, le luci rossastre si sciolgono sui corpi, i movimenti rallentati, le chitarre distorte e avvolgenti, gli impulsi sessuali lasciati liberi, orge e perversioni - tutto quello che si nasconde dietro l’apparenza, la reginetta della scuola e il suo lato oscuro, la sua parte selvaggia, un padre stupratore e assassino, una madre isterica, un diario su cui appuntare i propri segreti, la presenza dell’amore e della sua purezza assoluta, una luce costante - le sparizioni e gli enigmi, i messaggi in codice, le interpretazioni che seguono logiche diverse, oniriche, gli stati di sogno, i loro insegnamenti - gli alberi neri che ondeggiano nel cielo, i boschi misteriosi e la loro voce, il silenzio della notte, attraversato dalle urla delle vittime di un sacrificio.
Un uomo senza un braccio, un anello scomparso, il custode di un parcheggio di roulottes che non vuole essere svegliato prima delle nove di mattina, il rumore del vento nel buio, una catenina con un cuore spezzato, appesa al collo, interferenze televisive e ronzii, le amplificazioni uditive, un’allucinazione continua, ironica, macabra, destabilizzante. Il cadavere di una ragazza che scivola lungo il fiume, avvolto in teli di plastica. Tutto quello che ha portato alla sua morte. Gli ultimi bagliori di un’innocenza perduta, prima dell’esperienza e del caos. Dove ogni cosa può trasformarsi, scomparire o diventare altro.
Le ceneri di un fuoco.
E di chi ha camminato con lui.
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