Regia di Giorgio Pàstina vedi scheda film
Film visto solo per Gino Cervi, e per questo solo ne vale la pena. La storia, tratta dal testo teatrale di Alfredo Testoni poi fatto in Tv, e forse migliore, dato che si concentrava molto di più sul personaggio portante che è il Cardinale. Il dialetto bolognese è abbastanza sciocco ed invece poteva essere una vena giusta per la vena brillante del film. Il film insiste sul risvolto di cappa e spada e su un intrico a dir poco puerile, attori ottimi che fanno del loro meglio per far stare in piedi una sceneggiatura mal fatta, anche dallo stesso regista che d'altra parte non ha fatto altro che sfornare opere men che mediocri. Il film aveva avuto anche una sua versione negli anni trenta con Ermete Zacconi.
Si vede una giovane Virna Lisi, un po'opacizzata da un trucco inadeguato ed un sorgente Paolo Carlini che poi si adagiò in una carriera prettamente televisiva
La storia del cardinale Lambertini che poi diventò Papa, con un arricchimento di storie ed intrighi dell'epoca
Rustichelli non fa niente di eccezionale
Il Canonico aiutante del cardinale, attore brvaissimo che abbiamo seguito fino alla fine dei suoi giorni
"La Voce", anche se non è felice di sentirselo dire...qui in ruolo che supporta bene, anche fisicamente
La bella matrigna, divetta del momento che ebbe una sua ottima occasione in La Dolce Vita
Davvero insuperabile, un attore che fa sempre sognare, dato che non "se ne fanno più" di attori come lui, peccato che il film cerca di metterlo in ombra per far risaltare una storia meno che improbabile
Regista da poco che non ha fatto altro che operazioni mediocri
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