Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film
Quando, nel 1993, Krzysztof Kieslowski si presenta a Venezia con "Film Blu", è un regista famoso, con la sorpresa suscitata dal "Decalogo", sostituita da un consenso in forte aumento. Un plauso, che però non restringe gli orizzonti del suo sguardo. "Film Blu" è infatti la prima parte di una trilogia che prende spunto dai colori della bandiera francese, con gli ideali di "Libertè, Egalitè, Fraternitè", rappresentati da altrettanti film. Un filo rosso, che il regista polacco utilizza come punto di partenza di una prospettiva che si apre alla complessità dell'esistenza umana. "Film Blu" ne è la riprova, con il lutto di Julie, sopravissuta all'incidente stradale in cui sono morti il marito e la figlioletta, che si trasforma nel percorso di liberazione dal dolore di quella perdita ma anche nella possibile scoperta delle "vite degli altri".
Alle prese con un pubblico europeo e mondiale, il cinema di Kieslowski si mostra più malleabile dal punto di vista formale, con una confezione asciutta ed elegante, affidata alla musica di Z. Preisner, e alla riconoscibilità di un'attrice, Juliette Binoche, incaricata di rappresentare il caleidoscopio emotivo del viaggio esistenziale. A rimanere inalterata è la ricerca di senso, che il regista propizia con una mistica del quotidiano rivolta all'ineffabile. Capolavoro.
(pubblicato su ondacinema/speciale I leoni d'oro di ondacinema)
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