Regia di Mike Bender vedi scheda film
Il film è ambientato nel mezzo di una "indian summer", ovvero una breve ondata di caldo anomalo in mesi tipicamente freddi. Si narra di otto adulti, uomini e donne, i quali si ritrovano per una sorta di rimpatriata in un campo estivo nei boschi dell'Ontario in pieno autunno, campo da loro più volte frequentato quando erano ragazzi. I famosi o famigerati "summer camp" americani: luoghi indegnamente maltrattati da serial killer e commedie goliardiche, ma che conservano invece un fascino tutto loro e un loro profumo. Tra piccoli conflitti e tensioni irrisolte, la storia proposta diventa quindi per i personaggi l'occasione giusta per ripensare il presente, rivalutare il passato e, perché no, cogliere le opportunità di (ri)costruirsi un futuro. Giocato sui ricordi, sulla nostalgia, il film afferma la forza delle tradizioni in un mondo che cambia e l'importanza di certi momenti seminali nella crescita di ognuno che spesso di tende a sottovalutare. Il cast non è speciale, se ci fa eccezione per il sempre affidabile Alan Arkin, così come non lo sono i loro personaggi. Diciamo che il film vive di rendita sull'elemento nostalgico, ma ci voleva ben altro e alla fine le emozioni che vorrebbe suscitare faticano a uscir fuori.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta