Regia di Nunzio Malasomma vedi scheda film
Un medico troppo impegnato e una moglie che lo pianta, e poi si pente (o no?)
E' un passabile melodramma, con una trama e un soggetto interessanti, ma sviluppati e filmato al di sotto delle loro possibilità. SIcuramente, il pentimento o non-pentimento della moglie, è confuso e non messo a fuoco. L'ambientazione è sicuramente insolita - le nevi credo della Val d'Aosta - e gli attori sono tutti rispettabili, a cominciare da un giovane e magro Gino Cervi, fino ad un aitante Paolo Stoppa, che però solo abbozza il personaggio che gli era congeniale, cioè il cattivello o mascalzone. Qui fa solo il sottaniere, con l'attenuante della solitudine e dell'isolamento, ma in fondo è una brava persona.
C'è poi qualche eccesso di zucchero nelle scene con i bambini, che peraltro distolgono l'attenzione da una vicenda già breve di per sé.
Il regista tenta il colpo grosso nel finale, con il montaggio alternato delle nevi che si sciolgono come metafora della fine della vicenda. Ma scarrroccia. Il mestiere o ce l'hai o non ce l'hai, e sforzarsi serve a poco.
Infine, se c'è della melassa con i bambini, c'è anche del peperoncino, con la moglie del protagonista in camicia da notte trasparente.
Guardabile, ma non convince.
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