La serie inedita di questa settimana si intitola One Night, è un originale australiano targato Paramount+ (che non ha ancora traccia di una distribuzione italiana), è interpretato da un cast femminile di pregio (guidato dalla Doctor Who Jodie Whittaker) che ride in faccia al test di Bechdel ed è creata e diretta dalla poetessa e romanziera pan-anglofona (nata e cresciuta negli Stati Uniti, sbocciata professionalmente in Australia e ora residente in Scozia) Emily Ballou. Un super pot-pourri che potrebbe dare grandi soddisfazioni.

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One Night

Siamo in una Sidney filmata senza nasconderne l’anima metropolitana, ma con un gusto per l’elemento naturale che suggerisce costantemente come la flora e la fauna presenti potrebbero ammazzarti in cento maniere diverse, non importa che lì di fianco ci sia una tangenziale. Simone sta per firmare l’ultima pagina del contratto che le permetterebbe di pubblicare il suo romanzo d’esordio, un thriller emozionale (così lo descrive lei) il cui manoscritto è stato accolto dagli editori con delle pupille che hanno preso improvvisamente la forma del simbolo del dollaro australiano (AU$). La pagina del contratto che manca è una formalità, è quella con cui l’autore giura solennemente di non aver plagiato la sua storia, né di averla precedentemente pubblicata per conto di qualche altro tipo. Simone fa le risate nervosette, ma firma comunque: la sua o è semplicemente l’emozione di chi sta finalmente per toccare con mano la propria ambizione dopo tante fatiche e delusioni, oppure c’è qualcosa di losco e misterioso, loscosterioso, e la nostra serie promette un futuro di svelamenti che fanno sempre bene alla voglia di impegnarsi per regalare le proprie ore di vita a un prodotto televisivo.

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One Night

Effettivamente c’è qualcosa di loscosterioso. L’atteggiamento e il nervosismo di Simone non mentono, e sembrano collimare con il fatto che la donna decide di confessare a uno dei suoi editori che il romanzo, in realtà, non è per niente frutto della fantasia, bensì è una storia presa pari pari dalla sua esperienza giovanile. “C’è della merda oscura lì dentro”, commenta l’editore lasciandoci ancora più immersi nella loscosteriorsità. Nel frattempo si sviluppano le spire della narrazione innescate dall’apparizione del MacGuffin (il romanzo). Simone, da ragazza, era parte di un terzetto supermiglioriamiche – talmente supermigliori da farsi tutte uguale un tatuaggio sul polso – composto anche da Hat e da Tess. Delle tre, Simone è l’unica rimasta palesemente irrisolta. Hat vive a Sidney, lavora come avvocatessa e ha una numerosa famiglia perfetta nel suo essere normalmente caotica. Tess – che da giovane aveva avuto un’appassionata storia d’amore presumibilmente clandestina con Simone – è fuggita a Londra 17 anni prima, ha una carriera non meglio specificata ma che procede con i controfiocchi e un’amorevole famiglia al suo fianco. Quando Tess torna improvvisamente in Australia insieme alla moglie e ai due figli adolescenti, Simone va in fibrillazione.

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One Night

Tra Tess e Simone ci sono una tensione e un non detto che non solo mettono ansia a vederli su uno schermo, ma sono oltretutto sufficienti agli occhi della seconda per decidere di rimandare a data da destinarsi la pubblicazione del suo libro. Dice che il romanzo l’ha scritto per se stessa – che di solito non riesce mai a finire le cose e si sente una fallita, in procinto di scavallare la mezza età sola, senza una carriera e costretta a prendersi cura del padre affetto da demenza – e non le importa più di condividerlo con il resto del mondo. Qua koala ci cova. Dopo una serie di magheggi da parte degli editori, il romanzo, intitolato One Night (occhiolino occhiolino), viene pubblicato con alcune modifiche che, dicono, lo renderanno ancora più un bestseller di quanto non sperassero in precedenza.

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One Night

Il finale della prima puntata getta uno spiraglio di luce su quel traumatico evento del passato che ha segnato così tanto la vita delle tre amiche (specialmente Simone e Tess), ma lascia comunque in sospeso un gran numero di interrogativi. Gli episodi pilota realizzati così, come dei puzzle letterari che stimolano lo spettatore a interpretare e incastrare ogni singolo pezzo senza l’ausilio di didascalie o di spiegazioni, sono quelli che hanno compreso meglio la necessità della narrazione televisiva di aprirsi gradualmente e senza foga, per incitare a tornare su quella storia di settimana in settimana – o a bingiarla tutta in un attimo. Gli episodi pilota realizzati così, anche se non si risolvono in serie che ci faranno per forza strappare i capelli, sono uno dei motivi per cui abbiamo imbastito questa rubrica di scavo fra le migliori serie inedite in Italia. In alto i cuori.

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per FilmTv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.