«La guarigione è una lunga strada» dice qualcuno in Physical, e nella loro sacrosanta banalità non potrebbero esserci parole migliori per descrivere la stagione conclusiva della serie creata da Annie Weisman, sulla conversione della bulimica Sheila (Rose Byrne, nel ruolo della sua carriera) da desperate housewife a paladina indefessa del fitness e dell’empowerment - ma il fitness e le tutine e gli scintillanti anni 80 non sono che specchietti per le allodole; il cuore nerissimo dello show, lo ribadiamo da tempo, batte da tutt’altra parte: io non sono una comedy, è che mi vendono così...

Ad aprire quest’ultima stagione c’è una promessa (Una donna nuova, s’intitola il primo episodio) che nel corso delle dieci puntate viene puntualmente disattesa: messa a tacere la malvagia voce autosabotante che aveva marcato le annate precedenti, Sheila è infatti assediata da una pletora di fantasmi e allucinazioni, primo fra tutti quello della rivale Kelly Kilmartin (la new entry Zooey Deschanel, strepitosa), southern blonde un po’ nemesi un po’ perversa fata madrina, con la quale la nostra antieroina tesse taglientissimi... monologhi.

Come prima più di prima, allora? Perché tutto questo girare a vuoto? Che si prenda il tempo di approfondire le figure secondarie (come l’ex marito Danny, da macchietta pateticamente comica a dolente co-protagonista) o che si limiti a rimestare avanti e indietro nelle loro traiettorie, Physical non dimentica mai quanto sudore sia necessario versare nella lunga strada verso l’autoaccettazione. Goccia dopo goccia, ha il coraggio di metterlo in scena onestamente, sacrificando se necessario climax e cliffhanger: per noi, non serve altro.
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"Ad aprire quest’ultima stagione c’è una promessa [...] che nel corso delle dieci puntate viene puntualmente disattesa..."
Alla data di pubblicazione di questo pezzo erano usciti 5 ep. su 10: più che una recensione è una presentazione (e come tale ben fatta), una pre-visione, un presentimento, un do' cojo cojo...
(E non è certo la prima volta che articoli di questa tipologia vengono presentati come "recensioni"...)
Se fosse una presentazione... Sarebbe tardiva semmai...
se fosse una recensione invece, si è sempre in tempo!
Perché sarebbe "tardiva" lo capisci solo tu, e cmq., LoLory, la tua capacità di presentarti al mondo come un pedante emerito fesso migliora di giorno in giorno.
Solo una piccola nota a margine: credo che Caterina Bogno abbia accesso alla serie in modalità preview Apple, quindi può essere che l'abbia già vista tutta a prescindere dall'episodio pubblicato sulla piattaforma per gli spettatori. Sulla dicotomia presentazione/recensione non saprei dire, non tutti i collaboratori hanno lo stesso "tocco" sulle serie tv.
Sui contributi dell'utente Lucio/Lo/Lory/Name/Nick/Peppe, onestamente, non vorrei spendere una parola in più.
Dico solo questo, da profano della materia specifica, e conscio del fatto che Physical non ha il medesimo appeal di, per dire, un Got, ma se tot./x utenti/giornalisti/pubblicisti nell'orbe terracqueo avessero accesso alle preview più o meno disponibili di volta in volta a seconda dei casi (Apple, Netflix, Amazon, HBO, con tutte le loro diverse politiche in fatto di preview in base alle specifiche serie), Physical etc., non dovrebbero trovarsi già torrentizzati a manetta con watermark mascherati?
Per esperienza personale l'unica volta che ho avuto accesso a una serie in modalità preview c'era un watermark talmente grande (con stampato il mio nome e la mia email) che avrebbe reso praticamente impossibile fare una "registrazione", salvo tagliare via un terzo dello schermo. Comunque su Rotten Tomatoes io vedo numerose recensioni alla stagione intera. Ma devo verificare!
E la tua faccia morphizzata in deepfake sul corpo di Rose Byrne mentre spinge e suda in pedana.
Rabbrividiamooo.
Cmq. concordo: ognuno ha il suo tocco (questo m'è parso molto vago e morbido, ecco).
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