A sud di Hollywood, tra anni 40 e 60. Sono le coordinate spaziotemporali che definiscono la frontiera della cosiddetta età dell’oro del cinema messicano: il territorio in cui si spingono le più ardenti accensioni cinefile attuali. Gioco facile, se si è stati a Locarno 76, dove una formidabile retrospettiva in 36 film curata da Olaf Möller con Roberto Turigliatto ha sfogliato una genealogia di registi che non si ferma ai più noti Emilio Fernández, Roberto Galvadón o Juan Bustillo Oro.
Un’immersione in un cinema ardente nella circolarità dei generi: melodrammi con venature sociali, horror a caratura gotica, polizieschi con spinte fantastiche e ovviamente i luchadores, (super)eroi a misura di popolo la cui fisicità incarna un’iconicità rivolta al basso... Insomma, un cinema storicizzato nella forza pulsionale e nell’irruenza delle emozioni che scaturiscono dalla forma classica. Chi bazzica il mercato home video estero sa bene che label prestigiose (Indicator, Vinegar Syndrome) hanno in atto operazioni accurate in questo territorio, ma la sponda alla retrospettiva locarnese offerta online dalla partnership con MUBI è la via d’accesso più immediata alla scoperta di questa formidabile stagione del cinema messicano.
Il portale propone infatti cinque film scelti tra i 36 proposti a Locarno in copie restaurate per l’occasione, a comporre un pacchetto raccolto sotto lo stesso bellissimo titolo della retrospettiva: Ogni giorno uno spettacolo: le molte stagioni del cinema popolare messicano.Si tratta di opere dominate da figure femminili forti, sul cui corpo desiderato e desiderante si gioca il contrasto tra le pulsioni e le tensioni di una società marcatamente patriarcale. Streetwalker (Trotacalles, 1951) di Matilde Landeta (rara donna regista, osteggiata persino dai sindacati) è un melodramma sociale dalle intenzioni realistiche, che racconta la storia di due sorelle costrette a utilizzare il proprio corpo per stare una nell’alta società borghese e l’altra nei bassifondi della prostituzione.
The Witch’s Mirror (El espejo de la bruja, 1962) del prolifico pioniere Chano Urueta è un magnifico abecedario del cinema gotico, che sta tra Hitchcock e Franju, con una governante strega che fa giustizia dell’uccisione della padrona per mano del marito, chirurgo folle e fedifrago. The Skeleton of mrs. Morales (El esqueleto de la señora Morales, 1960) di Rogelio A. González è una commedia gotica ironicamente anticattolica, in cui un tassidermista è vessato dalla moglie bigotta, mentre The Batwoman (La mujer murciélago, 1968) di René Cardona mette in scena un’avventura della luchadora forgiata sull’onda del successo di Batman, alle prese con uno scienziato pazzo intento a creare una specie anfibia. Ma la vera sorpresa è Stronger Than Love (Más fuerte que el amor, 1955), interamente girato a Cuba dall’argentino Tulio Demicheli: un mélo fiammeggiante in cui amore e rancore, intrighi terrieri e scansioni di classe si incarnano in caratteri straordinariamente potenti, sospesi tra ironia e passione.
Cinema popolare messicano su MUBI
Streetwalker
Giallo - Messico 1951 - durata 101’
Titolo originale: Trotacalles
Regia: Matilde Landeta
Con Miroslava, Ernesto Alonso, Elda Peralta, Miguel Ángel Ferriz, Aurora Izquierdo, Enedina Díaz de León
El espejo de la bruja
Horror - Messico 1962 - durata 75’
Titolo originale: El espejo de la bruja
Regia: Chano Urueta
Con Rosita Arenas, Armando Calvo, Isabela Corona, Dina de Marco, Carlos Nieto, Alfredo Wally Barrón
The Skeleton of Mrs. Morales
Grottesco - Messico 1959 - durata 85’
Titolo originale: El esqueleto de la señora Morales
Regia: Rogelio A. González
Con Arturo de Córdova, Amparo Rivelles, Elda Peralta, Guillermo Orea, Rosenda Monteros, Luis Aragón
Bat Woman, l'invincibile superdonna
Avventura - Messico 1968 - durata 80’
Titolo originale: La mujer murciélago
Regia: René Cardona
Con Maura Monti, Roberto Canedo, Héctor Godoy, David Silva, Crox Alvarado, Armando Silvestre
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