Così piccola e fragile, dentro pantaloni e bolerino bianco, gli stessi in Diciottenni al sole e La voglia matta (su Minerva Classic), nel 1962 Catherine Spaak provoca uno shock d’immagine. Teenager batte maggiorata. Una “ninfetta”, o meglio una Lolita, secondo le intenzione di Lattuada in Dolci inganni (1960). Eppure no, lei era una seduttrice inconsapevole, più Lulù che la dodicenne di Nabokov.
Generazione del Boom, “gioventù bruciata” secondo Ugo Tognazzi in La voglia matta. Figli “degeneri” di ingegneri, avvocati, commendatori che li guardano con disgusto e lascivia. Ragazzi da spiaggia come quelli dei beach movie, ma la compagnia in bikini californiana segnava a ritmo pop rock il cambio di stagione, liberatorio e antiborghese, mentre la banda sulle rive del mare di La voglia matta è vista da Salce come una teppa di idioti snob, che ascoltano con devozione un discorso di Hitler, e si divertono a forza di pernacchie. L’industriale milanese, descritto come uomo spregevole, con loro farà la fine del professor Unrat in L’angelo azzurro. Castellano e Pipolo (e Salce), però, non riescono a “scrivere” la quasi sedicenne Francesca/Catherine Spaak, che volteggia inesplicabile e con un solo gesto, i capelli biondi da paggio, segna un’estrema estraneità a tutti. L’aiutano le musiche di Morricone, che torna ad agitarla in sinuosi balletti twist sulla spiaggia di Ischia.
Diciottenni al sole ha luce e umorismo in stile Camillo Mastrocinque, e qui la coppia Castellano e Pipolo apre felicemente la strada al memorabile Sapore di mare dei Vanzina. La combriccola dei giovanotti assetati di sesso finisce in autoparodia, i corpi si ribellano allo stereotipo, e, ancora una volta, ecco l’apparizione fuori norma di Catherine nel costume (da bagno) di Nicole Molineaux la francesina, proprio com’era lei, genitori belgi, ma nata nell’Île-de-France. Una “straniera”, stesso fascino di un’altra marziana del cinema, Jane Birkin.
Sarà Pietrangeli a trasformare con La parmigiana l’“adolescente spregiudicata” Spaak nella futura, tragica Sandrelli di Io la conoscevo bene. Inseguita dalla censura (sia Dolci inganni sia La voglia matta sono messi al bando), Catherine approda a Londra nel 1973 diretta da Enrico Maria Salerno in Cari genitori (su Minerva Classic), accanto alla gelida Florinda Bolkan, inverte il suo ruolo preadolescenziale con Maria Schneider, e ne diventa l’amante disperata. I figli, tardivi, dei fiori, praticano un anticonformismo caricaturale, e ancora una volta Catherine cambia registro e irradia lo schermo con un sensuale clin d’oeil. Non più nell’età della bambina-preda, è la “scrittrice” (ha scritto davvero diversi romanzi) di Miele di donna (1981, su Minerva Classic) vestita di un abito candido, pistola in mano, moglie di Fernando Rey in un racconto dalle promesse erotiche. Bellissima trentacinquenne, compare in alternanza con Clio Goldsmith, alter ego giovane e incantevole. Quella sua presenza androgina, però, radiosa immagine anni 60, lo stile e lo sberleffo al mondo dei “matusa”, resta insuperabile.
Catherine Spaak su The Film Club
Diciottenni al sole
Commedia - Italia 1962 - durata 92’
Regia: Camillo Mastrocinque
Con Catherine Spaak, Lisa Gastoni, Gianni Garko, Spyros Fokas, Mario Brega, Luisa Mattioli
in streaming: su Amazon Video Pluto TV
La voglia matta
Commedia - Italia 1962 - durata 110’
Regia: Luciano Salce
Con Ugo Tognazzi, Catherine Spaak, Gianni Garko, Franco Giacobini
in streaming: su Amazon Video Rakuten TV
Cari genitori
Drammatico - Italia 1973 - durata 94’
Regia: Enrico Maria Salerno
Con Florinda Bolkan, Catherine Spaak, Maria Schneider, Tom Baker, Malcolm Stoddard, Jean Anderson
in streaming: su Amazon Video Google Play Movies
Miele di donna
Commedia - Italia/Spagna 1981 - durata 91’
Regia: Gianfranco Angelucci
Con Clio Goldsmith, Fernando Rey, Luc Merenda, Catherine Spaak
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