Mancano una manciata di giorni all’uscita italiana dell’attesissimo Oppenheimer di Cristopher Nolan (23 agosto). Il film del regista di Il cavaliere oscuro e Interstellar sembra stia mettendo d’accordo pubblico e critica (meno divisa del solito attorno al suo stile massimalista) al contempo rinverdendo l’annosa polemica attorno alla bomba atomica e, più in generale, all’uso dell’energia nucleare. In vista dell’uscita del biopic sul “distruttore di mondi” e della Giornata Mondiale contro i test nucleari, arte.tv propone una selezione di documentari che forniscono un’utile panoramica sul tema, vagliandone gli aspetti fisici, storici e socio-politici.

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Albert Einstein e il progetto Manhattan

Il documentario Albert Einstein e il progetto Manhattan ripercorre l’estremo tentativo attuato dal fisico più noto al mondo di scongiurare l’imminente disastro che era convinto sarebbe stato causato dalla corsa all’atomica (che avrebbe poi, a tutti gli effetti, provocato il dramma di Hiroshima-Nagasaki), un’istantanea del 2 agosto 1939, quando Einstein scrisse personalmente al presidente statunitense Franklin Delano Roosevelt per allertarlo sui rischi posti da questa tecnologia.

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1945. La capitolazione del Giappone

Con 1945. La capitolazione del Giappone i registi Serge Viallet e Julien Gaurichon raccontano la resa del Giappone del 14 agosto 1945, a pochi giorni dal bombardamento. In Corea del Nord: l’altra minaccia atomica l’occhio si sposta invece sul contemporaneo per denunciare le nefandezze di uno Stato: infatti, quando la Corea del Nord ha lanciato, sorvolando il Giappone, un missile balistico col fine di inviare un messaggio agli Stati Uniti sulla propria forza bellica, i fantasmi della Guerra mondiale si sono risvegliati. Il film è un monito a non ricommettere gli errori del passato.

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Energia nucleare - Track East

Energia nucleare – Tracks East riflette su come la fissione nucleare sia ancora una fonte di potere nello spazio post-sovietico e su come l’apertura del fronte in Ucraina abbia risvegliato le paure che gli girano attorno. Nella stessa scia si pone Ucraina, la minaccia nucleare, che parte dalle nuove logiche imposte dall’invasione Ucraina a opera di Putin per ripercorrere il modo in cui il principio della deterrenza nucleare e le varie armi a disposizione delle nazioni abbiano determinato l’equilibrio di potere tra i diversi stati.

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Greenham Common – Donne contro i missili

Il documentario della regista Sonia Gonzáles Greenham Common – Donne contro i missili vede una grande presenza di materiale d’archivio inedito e racconta una pagina gloriosa nella storia della non-violenza: nel 1980 migliaia di donne assediarono la base militare di Greenham Common, che ospitava missili nucleari statunitensi, dando vita a una mobilitazione che è poi continuata per vent’anni.

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38 minuti – Panico nucleare

38 minuti – Panico nucleare racconta invece una storia vera sconosciuta ai più, il racconto thriller realizzato in 3D di quando, nel 2018, gli abitanti delle Hawaii ricevettero una SMS che li avvisava di una minaccia missilistica incombente scatenando il panico nella popolazione. Infine, Un bunker per tutti prende in esame la Svizzera come esempio di Paese pronto all’avvento di una nuova minaccia atomica. Il territorio elvetico è infatti disseminato di bunker antiatomici che potrebbero salvare nove milioni di vite. Il dibattito attorno a questa scelta che fino ad anni fa poteva sembrare eccessiva, oggi sembra tornato di grande attualità.

Autore

Pietro Lafiandra

La prima epifania cinematografica la ebbe a quattro anni con Pomi d’ottone e manici di scopa. La seconda in adolescenza con Cosmopolis. Ora, in età adulta, prova a trovare un’improbabile sintesi tra questi due lati di sé muovendosi faticosamente tra un dottorato in visual studies, deepfake, cinema horror, film d’animazione per bambini e musica elettronica. I componenti della sua band, Limonov, dicono che è colpa dell’ascolto compulsivo dei Radiohead. Gli amici che è colpa del suo segno zodiacale, i gemelli. I dottori della schizofrenia. Lui pensa sia più cool dire che è un intellettuale post-moderno. Ai posteri l’ardua sentenza.