Per legare il film alla tradizione faunistica della trilogia precedente - L’uccello dalle piume di cristalloIl gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio - Dario Argento in fase di lavorazione disse in giro che il film si sarebbe intitolato La tigre dai denti a sciabola. In seguito sosterrà che si trattava di un depistaggio nei confronti della stampa, ma è certo un sasso nello stagno il titolo definitivo Profondo rosso che abbandona una strada, quella dei lunghi riferimenti animaleschi, lasciandola agli epigoni più o meno pallidi. Quando è in sala Profondo rosso escono anche Gatti rossi in un labirinto di vetro di Umberto Lenzi e La sanguisuga conduce la danza di Alfredo Rizzo ma la moda del giallo zoologico sta scemando e Argento per primo inaugura una nuova via, più horror, influenzato da suggestioni personali: la relazione con Daria Nicolodi appassionata di paranormale che lo inizia a letture specifiche, fino alla scoperta del Suspiria De Profundis di Thomas de Quincey, la psicanalisi e naturalmente l’inclinazione personale a lasciarsi (dis)orientare dai sogni, dagli incubi.

scena
Profondo rosso (1975) scena

Lo spunto di Profondo rosso nasce da “sensazioni malvagie” e da una vecchia idea che il regista voleva sviluppare già ai tempi di 4 mosche, la medium colta violentemente dai pensieri malati, di morte, di un assassino. Per mettere insieme i pezzi del macabro puzzle Argento fa una scelta molto particolare, si fa aiutare dallo sceneggiatore Bernardino Zapponi, che aveva cominciato a collaborare con Federico Fellini per il suo frammento horror di Tre passi nel delirioToby Dammit («quel primo lavoro fatto assieme resta per me il migliore» dirà Zapponi, che pure con il maestro aveva realizzato robine tipo I clownsSatyricon e il capolavoro Roma), ispirato a Edgar Allan Poe, altro scrittore amatissimo da Daria Nicolodi. La quale al film porterà in dote anche i Goblin (prima si chiamavano Oliver) ufficialmente per eseguire le musiche composte dal jazzista Giorgio Gaslini (come indicato nei titoli di testa) ma in verità per aggiungere brani memorabili come l’elettronico (sulla base di un giro di basso di Fabio Pignatelli) Mad Puppet o il bellissimo Death Dies che incalza l’omicidio di Amanda Righetti.

scena
Profondo rosso (1975) scena

Alla sua uscita Profondo rosso incassò quasi 4 miliardi di lire ma era solo l’inizio di un percorso di valutazione e rivalutazione del film, amatissimo da più generazioni e non soltanto dagli appassionati del genere. Dario Argento firma un giallo-horror d’autore, intensamente moderno anche quando lambisce il gotico, per esempio nella scelta dei colori saturi della fotografia formidabile di Luigi Kuveiller, con il rosso dei drappi e del sangue a irradiarsi sull’inquadratura. Ma lo sguardo sugli ambienti, gli spazi, la solitudine dei personaggi è alla Michelangelo Antonioni, del quale il protagonista David Hemmings (Blow-Up) è una citazione vivente.

David Hemmings
Profondo rosso (1975) David Hemmings

Parliamo di geometrie e architetture: la città immaginaria, obliqua, è Roma nella finzione ma nella realtà molti esterni sono torinesi, come piazza C.L.N. teatro del delitto di Macha Méril o la “villa del bambino urlante”, in verità Villa Scott, nel quartiere di Borgo Po, mentre il convegno di parapsicologia si tiene al teatro Carignano. Il cimitero dove avvengono le esequie della medium è quello monumentale di Perugia, che ha una sezione ebraica. Pezzi, frammenti anche eterogenei, neoclassici, liberty e razionalisti di stampo fascista fino alla visione hopperiana del bar dove suona Gabriele Lavia (sempre ricostruito a Torino). Sono tutti luoghi che catturano le ombre e le restituiscono a un orrore fiabesco, inesorabile, profondo perché tocca le paure di tutti. Un capolavoro, senza dubbio, probabilmente ineguagliabile e ancora oggi oggetto di visioni e revisioni.


Qui l’elenco delle sale che proietteranno Profondo rosso di Dario Argento a partire dal 10 luglio.

Autore

Mauro Gervasini

Firma storica di Film Tv, che ha diretto dal 2013 al 2017, è consulente selezionatore della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e insegna Forme e linguaggi del cinema di genere all'Università degli studi dell'Insubria. Autore di Cuore e acciaio - Le arti marziali al cinema (2019) e della prima monografia italiana dedicata al polar (Cinema poliziesco francese, 2003), ha pubblicato vari saggi in libri collettivi, in particolare su cinema francese e di genere.

Il film

locandina Profondo rosso

Profondo rosso

Thriller - Italia 1975 - durata 130’

Regia: Dario Argento

Con David Hemmings, Daria Nicolodi, Gabriele Lavia, Macha Meril, Clara Calamai, Giuliana Calandra

Al cinema: Uscita in Italia il 10/07/2023

in streaming: su Infinity Selection Amazon Channel CineAutore Amazon Channel Timvision Infinity+